Accorgimenti per non farsi intercettare: guida pratica per difendersi dai malintenzionati (di Andrea Pedicone)

Come posso comunicare in modo sicuro?

Prendo un foglio di carta, ci scrivo ciò che devo riferire, lo faccio leggere al mio interlocutore che mi risponderà scrivendo sullo stesso foglio, che sarà poi bruciato…una tecnica già utilizzata da personaggi molto noti alle cronache giudiziarie.

L’unica veramente sicura.

Battute e provocazioni a parte, oggigiorno siamo tutti a rischio intercettazione. E se nulla si può fare per ovviare a quelle della magistratura (ed in ogni caso non è intenzione di chi scrive fornire indicazioni in tal senso), possiamo certamente porre in essere semplici e pratici accorgimenti per tutelarci da chi, per qualsiasi ragione, voglia interferire illecitamente nella nostra vita privata, acquisendo una moltitudine di informazioni personali, riguardanti anche i nostri affetti, il nostro lavoro, le nostre finanze.

Nei cellulari è infatti ormai custodita la nostra intera vita personale, famigliare, lavorativa ed economica.

È bene sapere che la compromissione di un cellulare può consentire allo “spione” non soltanto di ascoltare le nostre telefonate, ma anche di accedere alla rubrica, al calendario, all’agenda, agli sms, alle mail, ai servizi di messaggistica istantanea, alle foto e filmati, nonché a qualsiasi documento e file presente nel telefono.

L’apparecchio può essere messo nella condizione di scattare fotografie a nostra insaputa (anche selfie, e quindi di noi stessi e di chi è con noi), e può finanche essere utilizzato come microspia ambientale, consentendo all’autore della violazione di ascoltare le nostre conversazioni con altri interlocutori presenti nello stesso ambiente. Il ventaglio di “servizi” comprende anche la rilevazione in tempo reale della posizione, l’accesso al navigatore e la verifica degli ultimi percorsi o di quelli più frequenti.

Ancora più inquietante è la possibilità di rilevare password, credenziali di accesso bancarie, dati delle carte di credito. Qualora l’apparecchio sia in parallelo con un computer, attraverso il cellulare compromesso si potrà accedere anche al pc, e leggere quanto in esso contenuto. Tutto quanto precede, udite udite, anche a telefono spento.

Come posso allora proteggermi?

Ci sono alcuni accorgimenti utili a limitare, rendendolo prossimo allo zero, il rischio di essere intercettati illecitamente.

Il primo suggerimento è di utilizzare il buon senso. La maggior parte delle intercettazioni illecite è favorita dall’ingenuità degli utenti e dai loro sentimenti.

Per prevenire determinati attacchi, è innanzitutto necessario non considerare più il telefono cellulare come tale, bensì come un vero e proprio computer, perché questo è diventato nel corso degli anni. E quindi? E quindi,  aggiorniamo il sistema operativo tutte le volte che ci viene chiesto, e muniamo l’apparecchio di un antimalware; installiamo esclusivamente app e programmi originali, scaricandoli solo dagli store ufficiali; utilizziamo come metodo di blocco un codice (che non sia la nostra data di nascita o quella di un nostro familiare) od al massimo l’impronta digitale, evitando l’uso del FACE-ID; nascondiamo le notifiche nella lock screen; nascondiamo le app contenenti dati sensibili; evitiamo Wi-Fi pubbliche e non protette da password, navighiamo solo su siti sicuri, contraddistinti dal prefisso https e dal simbolo del lucchetto, e disattiviamo il bluetooth quando inutilizzato; sfruttiamo le funzionalità privacy, neghiamo i consensi non necessari ed i cookies, ed ignoriamo messaggi e mail provenienti da mittenti sconosciuti. Da ultimo, ma non per questo meno importante, evitiamo di prestare il telefono e di farci giocare i bambini i quali, inavvertitamente, potrebbero cliccare su un link o su messaggio trappola (c.d. phishing) ed installare il software spia.

Come posso invece intuire di essere stato intercettato?

Prima di recarci da un esperto per un’analisi del device, od addirittura dalla Polizia Postale, possiamo effettuare alcune piccole verifiche in autonomia.

Quando un telefono è compromesso è di fatto utilizzato da due persone che accederanno in momenti quasi sempre differenti alle singole funzioni ed applicazioni. Questo aumenta inevitabilmente il consumo della batteria e l’utilizzo delle app.

Teniamo pertanto presente che: 1) i malware, i virus, i software e le app-spia, sono sempre attivi e, per questa ragione, consumano tantissima batteria. Un’improvvisa diminuzione della sua durata, non attribuibile quindi all’usura, è già un primo indicatore; 2) l’utilizzo eccessivo di un’app che solitamente utilizziamo poco, dovrebbe accendere un altro campanello di allarme. Essa sarà infatti sempre attiva in quanto la sua funzione non sarà quella originaria, ma il monitoraggio costante del device (c.d. app-spia); 3) frequenti ed ingiustificati surriscaldamenti, accensioni o spegnimenti improvvisi, malfunzionamenti ed interferenze, dovrebbero insospettirci.

Un discorso a parte meritano le telecamere di sicurezza abitative, gli smart toys e “gli assistenti personali intelligenti” (tipo Alexa, per capirci).

Magari ne parleremo in un’altra occasione.