Partita IVA solo con garanzia fideiussoria per gli stranieri extracomunitari (di Riccardo Radi)

Presentata proposta di legge (allegata in calce al post) che prevede, al momento della richiesta di attribuzione della partita IVA a soggetti stranieri l’obbligo di prestazione, da parte delle società e dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea, di una garanzia fideiussoria, bancaria o assicurativa, in favore dell’Agenzia delle entrate.

Tale fideiussione, di valore non inferiore a 20.000 euro, ha lo scopo, infatti, di garantire gli eventuali versamenti di imposte e di contributi dovuti nell’esercizio dell’attività ed è restituita all’atto della cessazione dell’attività dopo che siano stati eseguiti tutti i versamenti dovuti

Secondi i proponenti l’evasione fiscale si combatte cosi: “L’attribuzione del numero di partita IVA a una persona fisica avente cittadinanza di uno Stato estero non appartenente all’Unione europea ovvero a un soggetto, diverso da una persona fisica, residente in uno Stato estero non appartenente all’Unione europea, al fine di garantire gli eventuali versamenti di imposte e di contributi dovuti nell’esercizio dell’attività, è subordinata al deposito, da parte della medesima persona o soggetto, di una garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa in favore dell’Agenzia delle entrate, per un importo non inferiore a 20.000 euro. Tale garanzia fideiussoria è restituita all’atto della cessazione dell’attività, dopo che siano stati eseguiti tutti i versamenti fiscali e contributivi dovuti dalla persona o soggetto”.

Questo il testo della proposta di legge numero 122 del 13 ottobre 2022.

Nel preambolo i firmatari della proposta rilevano che: “I dati sull’evasione fiscale in Italia rimangono, purtroppo, allarmanti. In base all’ultima relazione sul rendiconto dello Stato, presentata il 24 giugno 2022 dalla Corte dei conti (Doc. XIV, n. 5, della XVIII legislatura), il fenomeno del mancato versamento delle imposte dichiarate (imposta sul valore aggiunto – IVA, ritenute, imposte proprie) è oramai «divenuto da tempo una impropria modalità di finanziamento e in non pochi casi una modalità di arricchimento illecito, attraverso condotte preordinate all’insolvenza».

La stessa relazione evidenzia che, «Come più volte segnalato dalla Corte, la rilevanza e gravità delle omissioni richiederebbero, oltre a una maggiore tempestività ed efficacia nell’azione di recupero dei tributi non spontaneamente versati, l’adozione di nuove strategie finalizzate a salvaguardare più efficacemente gli interessi dell’Erario».

Anche dall’ultima relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva (Doc. LVII, n. 4-bis – Allegato IV, della XVIII legislatura) emerge un mancato gettito per lo Stato a titolo di accise e IVA pari a 20,89 milioni di euro e un’IVA evasa per 3.483 milioni di euro.

A fronte di queste cifre si deve, comunque, ricordare che l’attività di prevenzione e di contrasto dell’evasione fiscale si è intensificata in questi ultimi anni e ciò è testimoniato anche dai dati sull’attività operativa nei confronti dei soggetti che sfruttano il lavoro nero e che non presentano le dichiarazioni dei redditi e quella relativa all’IVA.

In aumento sono anche i dati sul contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscali internazionali. In questo scenario, un’importanza crescente riveste l’evasione da parte di persone fisiche o di imprese straniere che, dopo aver aperto una partiva IVA e dopo aver lavorato qualche mese, scompaiono «nel nulla», senza assolvere gli obblighi dei versamenti delle imposte e dei contributi previdenziali e assistenziali.

La presente proposta di leggere nasce per arginare la diffusione di questo fenomeno”.

I proponenti “dimenticano” che gli allarmi lanciati dalla Corte dei Conti riguardano tutti indistintamente i contribuenti o pseudo tali e quindi la domanda diventa spontanea: A quando analoga proposta per “soggetti non stranieri”?

E ancora: siamo proprio sicuri che se la proposta diverrà legge non sarà fulminata dalla Corte costituzionale per illegittimità costituzionale (art. 3 Cost., a tacer d’altro)?