Da tempo la magistratura associata (ANM) si è convinta della necessità di essere più e meglio presente sui social.
Lo scopo dichiarato è sempre uguale: difendere non se stessa ma le persone, il popolo e la Costituzione da aggressioni che li mettano a rischio.
La necessità in effetti sembrerebbe esserci: campagne analoghe in passato non hanno prodotto il risultato sperato come è dimostrato da alcuni esempi, già oggetto di precedenti autonomi post e qui assemblati unitariamente.
Twitter (oggi X), 17 dicembre 2022: il cinguettio sulle intercettazioni
L’ANM aveva e ha tuttora una pagina su X (già Twitter), a questo link.
Alle 16:34 del 17 dicembre 2022 ha pubblicato questo tweet:
“L’importantissima indagine in Belgio si è giovata fortemente di #intercettazioni”. Lo ha detto il presidente dell’#ANM Giuseppe Santalucia, sottolineando che si tratta di una “pagina di cronaca che mostra come i controlli di legalità devono essere rafforzati, non allentati” (AGI)“.
Una dichiarazione forte, apparentemente destinata a lasciare un segno. Ma, forse, non esattamente quello che si aspettava l’ANM.
Vediamo i commenti (quelli pubblicati fino alle 9 del 18 dicembre).
@MarazitiMassimo: “Certamente, ma le intercettazioni non sono state pubblicate sui giornali“.
@GiovanniG1950: “Ciò che manca a voi di @ANMagistrati è un organo di controllo extra e super partes che dia certezze dello svolgimento delle intercettazioni dall’inizio fino alla fine operazioni. Siete sempre stati un poco ballerini nell’uso dei risultati sia positivi che negativi“.
@marie_lefebvre: “Benissimo. Molto seri in Belgio a non farle pubblicare sui giornali”.
@santapace: “Fanno finta di non capire“.
@AlbertoGomiero: “Non sono mai state pubblicate“.
@Cavallazza: “Qualche azione sulle morti improvvise degli under 30 sani?“.
@MasciTini: “Siete senza vergogna“.
@RobertoMaggio64: “Ci voleva il Belgio per farvi muovere“.
@lagobrun0: “Insisto. Siete delle grandi facce di bronzo, sapete benissimo come vengono utilizzate le intercettazioni in Italia e come vengano passate dalle Procure alla stampa fiancheggiatrice perché ne celebri le imprese e distrugga l’immagine degli indagati“.
@censore1234: “Qualcuno ha letto le intercettazioni? Ovvio che no solo in Italia prima si pubblicano sui giornali amici e poi forse si arrestano un paio di persone e se ne sputtanano altre venti“.
L’allarme dell’ANM non pare avere infiammato gli animi degli italiani, quantomeno non quelli del popolo di Twitter: dieci commenti sono tutto sommato una miseria (anche influencer di rilievo locale e magari focalizzati sui trend della biancheria intima ne avrebbero avuto mille volte tanti).
Non sembra neanche che gli sparuti commentatori abbiano condiviso il merito dell’allarme.
A parte @Cavallazza che sembra un po’ fuori contesto (e comunque non pare proprio un estimatore), tutti gli altri sembrano piuttosto contrariati o addirittura ostili e in ogni caso increduli sulla genuinità e appropriatezza della protesta dell’ANM.
LinkedIn, 14 febbraio 2025, il post di opposizione alla separazione delle carriere
Il 14 febbraio di quest’anno l’ANM ha pubblicato sul suo profilo un post per annunciare quanto segue: “Siamo lieti di poter incontrare il presidente del Consiglio il prossimo 5 marzo. A lei esporremo le ragioni della radicale contrarietà alla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere. Siamo preoccupati e riteniamo che la salvaguardia della giurisdizione sia una assoluta emergenza per l’intera comunità nazionale”.
Comunicato secco, preciso, allarmato.
Vediamo adesso le reazioni.
29 persone si sono espresse con una delle icone disponibili.
Si contano 26 pollici in su, due mani che porgono una rosa e un lampadina accesa. Non male ma comunque pochine.
Tre persone si sono spinte a commentare.
Così GS, volontario della protezione civile: “Abbiamo una presidente del consiglio completamente inadeguata per il ruolo che ricopre, inutile incontrarla!”
Così RS, artista figurativo: “Una passeggiata a sprecare fiato. Magari poi ci scappa un po’ di shopping”.
E così infine GDV, senza qualifica: “ .. ma quanto sono altruisti questi magistrati!!”.
Non sembrerebbe una mobilitazione corale e neanche il suo inizio.
Facebook, 6 agosto 2025, le reazioni politiche alla decisione del Tribunale dei Ministri
Pochi giorni fa, appunto il 6 agosto alle ore 17.55, sulla pagina Facebook dell’ANM è stata menzionata un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa dal Dr. Rocco Maruotti, segretario generale dell’ANM.
Questo è il testo della presentazione: “Nessun accanimento giudiziario, sul caso Almasri il governo rispetti il lavoro dei giudici”. L’intervista a La Stampa di Rocco Maruotti, segretario generale Anm”.
Il riscontro, sebbene tutt’altro che plebiscitario, è stato comunque più ampio del solito.
Si contano al momento 83 pollici in su, 10 faccine sorridenti con bocca aperta e lingua in evidenza e perfino un’icona con i cuoricini. Bene così.
Sempre al momento si contano 82 commenti e qui comincia la parte più interessante ed espressiva del dibattito social.
Il confronto è dominato da tre commentatori che identificheremo con le sigle MA, PB e BDB. Le icone che compaiono qua e là tra i commenti sono state inserite dai loro autori.
MA: L’impressione al netto delle posizioni politiche è esattamente il contrario, dall’esterno sembra una sorta di braccio di ferro e questo, nelle migliori delle ipotesi, vi rende antipatici!
PB (in risposta a MA): Sembra questo perché la narrazione è dominata da chi vuole che passi questo messaggio. Noi magistrati facciamo il nostro lavoro, applicando la legge nel rispetto della gerarchia delle fonti (al primo posto Costituzione e diritto UE), anche se ciò è sgradito. Se questo ci rende antipatici, ci dispiace ma dobbiamo farlo comunque. Però le garantisco che io sono simpaticissimo.
BDB (in risposta a MA): la magistratura non deve essere né simpatica né antipatica. Deve applicare la legge. E le impressioni del signor MA, le assicuro, sono assolutamente irrilevanti. In ogni caso è abbastanza indegno che una categoria che ha lasciato i morti per terra per combattere le forze del male debba essere subire attacchi così poco irrispettosi. Nessuno è al di sopra della legge. Neanche Nordio e neanche la Meloni.
MA (in risposta a BDB): lei fa valutazioni politiche che a me da liberale convinto interessano relativamente, se non x nulla. Forse le sfugge che il tema è proprio questo applicare la legge e non essere al di sopra di essa, la mia impressione sarà poco rilevante come dice lei ma è un opinione che merita rispetto e poi a volerla dire tutta nessuno discute della credibilità, già in discesa, dei magistrati che x inciso non sn le uniche vittime della criminalità, gli unici eroi rimasti ma sostengo che se scendessero dal loro piedistallo, cercando una mediazione con la politica, verrebbero maggiormente apprezzati, invece del muro contro muro che ci condurrà ad un referendum con un esito quasi scontato!
BDB (in risposta a MA): veramente le valutazioni politiche le ha fatte lei, anzi, addirittura ha parlato di simpatia ed antipatia, come se la magistratura avesse un’opinione pubblica a cui dare conto. Volete comunque svuotare la magistratura di ogni arma per combattere corruzione e criminalità, come si sta verificando con l’attuale governo? Benissimo! Allora quando avremo un paese in mano alla criminalità e corrotto fino al collo non vi lamentate ed ingoiate. A proposito, il paese, grazie ai provvedimenti dell’illuminatissimo ministro, ha perso dieci posti nella classifica dei paesi meno corrotti. Ma cosa cavolo interessa, l’importante è che al signor MA la magistratura sia simpatica. Evidentemente a qualcuno è parimenti simpatica la corruzione.
MA (in risposta a BDB): lei parla di Nordio e della Meloni e le valutazioni le farei io, certo che ha una bella faccia tosta! Ho detto e ribadisco che quanto emerge, e credo si possa dire, è un potere giudiziario che non accetta le decisioni del potere esecutivo, ovviamente si può dissentire ma a me pare una contrapposizione, un voler sconfinare in ambiti non proprio di pertinenza. Guardi poi che anche la magistratura deve sforzarsi di apparire giusta ed equa, è scritto anche nelle aule giudiziarie che la legge è uguale x tutti. Secondo lei il governo, altra sua valutazione politica, svuota la magistratura delle armi necessarie, la domanda sorge spontanea ma in che modopoi anche illuminatissimo ministro, ennesima valutazione. Per parlare di criminalità e corruzione forse bisognerebbe conoscere dati e fonti, che lei fra l’altro non cita. Sull’ironica battuta in merito alla simpatia, le rispondo con un latinismo “diligite iustitiam qui iudicatis terram”
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BDB (in risposta a MA): io avrei la faccia tosta? Meno male che anche l’Europa si è espressa in merito alle misure di Nordio che abbassano i già miti standard condivisi a livello europeo sulla lotta alla corruzione. Siamo fuori standard europei. Ma, naturalmente, l’Europa a lei starà antipatica tanto quanto la magistratura.
BDB (in risposta a MA): a proposito, cosa pensa del traffico di eroina sgominato dalle forze dell’ordine e dalla magistratura e del 37-enne tunisino scappato grazie a norma Nordio?
Come sintetizzare questo scambio piuttosto acceso?
MA e BDB esprimono posizioni inconciliabili, questo è chiaro ed è già un problema.
La magistratura non deve essere simpatica, questa è una verità indiscutibile, e fa quasi tenerezza l’inserimento del magistrato PB che tiene a precisare di essere simpaticissimo.
Ma deve essere compresa e quindi comprensibile: il popolo sovrano che l’ha delegata all’esercizio della giustizia (artt. 1, comma 2, e 101, comma 1, Cost.) ha il diritto di capire cosa fa e perché lo fa e questo diritto ha come suo oggetto principale gli atti tipici della giurisdizione, cioè le sentenze, e come oggetto collaterale gli atti propedeutici, nessuno escluso, alle sentenze.
L’ANM faccia pure quello che ritiene giusto, in fondo è un sindacato che difende gli interessi dei suoi iscritti. Se reputa necessario esternare, continui a farlo, i destinatari sono liberi di leggere e tenersi in contatto oppure no. Ma non pretenda di essere la magistratura, pur rappresentando la quasi totalità dei magistrati.
La magistratura è un’altra cosa. L’autonomia, l’indipendenza, la credibilità, quelle deve conquistarsele ogni giorno, in ogni aula, in ogni ufficio, con ogni parola e con ogni atto. Le esternazioni sui social si addicono ai sindacati, non ad un potere dello Stato.
