E io PAGO…PA, seconda parte…(civile) (di Francesco Buonomini)

Nuova puntata del moderno tormentone mutuato dal grande Totò nel film 47 morto che parla del lontano 1950: e io pago! già citato nel numero del 19 gennaio us sempre di Terzultima Fermata .

E’da segnalare che presso il Tribunale Penale di Roma si sta assistendo quotidianamente ad una vera e propria “tarantella” delle costituzioni di parte civile.

Si è potuto appurare che buona parte delle “costituende” si presenta provvista di marca da bollo da euro 27 da applicare (per i più sfortunati, già applicata) sull’atto di costituzione di parte civile.

 Ebbene, se la marca vecchia maniera è stata emessa dopo il 15 gennaio 2024 viene considerata tamquam non esset e letteralmente rimbalzata dalla/dal cancelliera/cancelliere di turno che invita l’avvocato ad effettuare seduta stante il pagamento con il circuito Pago PA.

Ora, non v’è chi non veda come tale adempimento, sconosciuto ai più, rischi di bloccare lo svolgersi delle udienze poiché si esige la consegna della ricevuta contestualmente al deposito della costituzione, salvo concessione di effettuare il pagamento e fornirne prova entro e non oltre la fine dell’udienza, con tutte le ovvie problematiche connesse.

Si osserva, inoltre, correttamente da più parti che il pagamento preventivo dei diritti tramite PagoPa espone al rischio di mancata ammissione della costituzione con ancora ignota possibilità di recupero delle somme invano anticipate.

Ferme restando tutte le considerazioni già svolte anche qui in relazione alle nuove obbligatorie modalita di pagamento dei diritti, non si può tacere dell’assurdità del fatto che tali marche da bollo continuino ad essere bellamente emesse e in buona fede acquistate mentre, alla luce delle nuove vigenti, seppur criticabili, disposizioni dovrebbero essere eliminate.

Non sarebbe logico e corretto che, rebus sic stantibus, le ormaisuperate marche da bollonon vengano vendute proprio all’interno o nei pressi di quegli stessi Uffici Giudiziari che le rifiutano?

Ci si chiede, ad abundantiam, come faranno gli interessati portatori sanoi di marche recenti a recuperare il denaro speso?

E ancora prima, chi e perché ha stabilito la dead line del15 gennaio 2024?

E ancora a ritroso prima del prima, non sarebbe necessaria e doverosa un’informazione univoca e capillare al fine di evitare che gli Avvocati si trovino a dover affrontare anche tale difficoltà e a sostenere inutilmente costi forse non recuperabili?

Ma ancora prima del prima del prima, non sarebbe auspicabile che almeno per le attività che, grazie al cielo, ancora si svolgono in presenza (quali richiesta e ritiro copie in cancelleria e appunto costituzioni di parte civile e varie…) le rappresentanze tutte degli Avvocati si battano per il mantenimento della marca da bollo vecchia maniera?

Del resto, circolare più circolare meno… protocollo di qua, protocollo di là…

To be continued…