Rassegna delle pronunce della Corte costituzionale in materia penale (dicembre 2023) (di Riccardo Radi)

L’Ufficio del Massimario e del Ruolo della Suprema Corte ha diffuso la relazione tematica n. 2/2024 (allegata alla fine del post) contenente la rassegna delle pronunce della Corte costituzionale in materia penale. Di seguito l’elenco:

  • Reato di guida senza patente commesso da persona già sottoposta, con provvedimento definitivo, a una misura di prevenzione personale: manifesta infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale, sollevate in riferimento agli artt. 3, 25, secondo comma, e 27, terzo comma, Cost., dell’art. 73 del d. lgs. 6 settembre 2011, n. 159.
  • Circostanze del reato: illegittimità costituzionale, in riferimento all’art. 3 Cost., dell’art. 628, quinto comma, cod. pen. nella parte in cui non consente di ritenere prevalente o equivalente la circostanza attenuante prevista dall’art. 89 cod. pen. allorché concorra con l’aggravante di cui al terzo comma, numero 3-bis), dello stesso art. 628.
  • Detenzione domiciliare: non fondate le questioni di legittimità costituzionale, sollevate in riferimento agli artt. 3 e 31, secondo comma, Cost., dell’art. 47-ter, comma 1, lettera b), della legge 26 luglio 1975, n. 354.
  • Compensi degli amministratori giudiziari: inammissibilità della questione di legittimità costituzionale, sollevata in riferimento all’articolo 54 Cost., dell’art. 8 del d.lgs.
  • 4 febbraio 2010, n.14; infondatezza della questione di legittimità costituzionale, sollevata in riferimento all’art. 36 Cost., del medesimo art. 8.
  • Inosservanza delle disposizioni sulla composizione collegiale o monocratica del tribunale: inammissibilità della questione di legittimità costituzionale, sollevata in riferimento all’art. 101, secondo comma, Cost., dell’art. 33-quinquies cod. proc. pen.; infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale, sollevate in riferimento agli artt. 3, 24, 111, secondo comma, e 117, primo comma, Cost. in relazione all’art. 6, paragrafo 3, CEDU, del medesimo art. 33-quinquies.
  • Intercettazioni “dirette”/”indirette” e intercettazioni “occasionali” di conversazioni di senatore della Repubblica e acquisizione agli atti di indagine dei messaggi WhatsApp indirizzati al (o provenienti dal) predetto e contenuti nel dispositivo di telefonia mobile di un terzo indagato: risoluzione di conflitto di attribuzione tra il Senato della Repubblica e l’autorità giudiziaria procedente.
  • Accesso al patrocinio a spese dello Stato del cittadino di un paese non appartenente all’Unione europea: non fondate le questioni di legittimità costituzionale, sollevate in riferimento all’articolo 3 Cost., dell’art.79, comma 2, del d. P.R. 30 maggio 2002, n. 115.