Certificati anagrafici scaricabili dagli avvocati: la prossima settimana la lieta novella? (di Riccardo Radi)

Ci siamo è questione di giorni se non di ore per riavere la possibilità di scaricare certificati anagrafici di più di 65 milioni di cittadini.

Gli avvocati sono in fibrillazione, oramai è divenuto quasi impossibile poter scaricare un certificato anagrafico al fine di svolgere investigazioni difensive o per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria.

Nei prossimi giorni verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che ha avuto il parere favorevole della conferenza Stato- Città il 12 settembre scorso ed ora il visto della Ragioneria dello Stato.

Era il 24 marzo del 2023 quanto il CNF dava la notizia dell’accordo tra il Consiglio Nazionale Forense e il Ministero dell’Interno per permettere agli avvocati di scaricare direttamente da studio certificati anagrafici di 65 milioni di cittadini.

Sono trascorsi circa 7 mesi per permettere il complesso iter burocratico.

La riprova che la politica dell’annuncio non paga, in questi giorni c’è stato molto malumore tra gli avvocati che hanno visto scemare la possibilità di accedere al servizio fornito da alcuni comuni virtuosi.

Ora il CNF ha ultimato tutte le operazioni tecniche e amministrative per l’adesione alla Piattaforma nazionale digitale dati, prevista dall’articolo 50- ter del Codice dell’Amministrazione digitale e lo sviluppo dei relativi servizi di interoperabilità con l’albo nazionale degli avvocati.

In pratica è ciò che permetterà al ministero dell’Interno di verificare in tempo reale e in modo automatico lo status di avvocato iscritto all’albo da parte dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente.

La pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale permetterà finalmente agli avvocati di avere nuovamente a disposizione i dati aggiornati di 65.784.861 cittadini di cui 6.113.069 residenti all’estero (Aire).

Potranno finalmente essere richiesti i certificati al fine di svolgere investigazioni difensive o per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria, in esenzione di bollo come previsto dalla legge.