Resoconto dell’udienza del giudice uno e trino: come volevasi dimostrare “Adda passà ‘a nuttata” (di Riccardo Radi)

Questa mattina in maniera provocatoria abbiamo scritto che si sarebbe tenuta l’udienza del giudice che avvisa l’indagato che può far a meno dell’avvocato.

Come è andata l’udienza?

Chi c’era a difendere il diritto di difesa?

Quali vibranti proteste ci sono state?

Quanti interrogativi per una sola ed amara realtà.

Come volevasi dimostrare il motto delle nostre associazioni ed organizzazioni varie è: “Adda passà ‘a nuttata”.

Nessuno presente se non l’avvocato d’ufficio che era l’unico a non essere stato invitato all’udienza.

Il giudice molto gentile e formalmente ineccepibile ascolta con attenzione l’avvocato che illustra la sua difesa.

Finisce l’udienza e la collega scambia due parole facendomi sorridere con il seguente aneddoto.

L’indagato ricevuto l’avviso mi contatta telefonicamente allarmato e mi dice: “Avvocato allora le devo mandare una raccomandata per andare in udienza altrimenti lei non ci andrà”.

L’avviso aveva sortito l’effetto contrario!

Mentre i proclami, i comunicati e le prese di ferma e vibrante protesta delle varie organizzazioni ed associazioni avvocatesche non erano altro che la dimostrazione provata che: “Nulla si difende con tanto calore quanto quelle idee a cui non si crede” Leo Longanesi.