Congresso dell’associazione nazionale magistrati: il saluto/commiato della Ministra Cartabia (di Vincenzo Giglio e Riccardo Radi)

La Ministra della Giustizia uscente, Professoressa Marta Cartabia, ha inviato un indirizzo di saluto (allegato in calce al post) al congresso in corso dell’ANM.

L’imminente conclusione del Governo Draghi gli ha dato anche il valore di un commiato.

Un messaggio asciutto ma denso di concetti essenziali.

“Abbiamo lavorato affinché la Giustizia riconquistasse la sua centralità nella vita del nostro Paese, quale pilastro imprescindibile dello Stato di diritto e presidio costituzionale dei diritti delle persone”.

“Il mio compito si concluderà tra pochi giorni, ma il lavoro compiuto darà i suoi frutti nel tempo, attraverso l’opera del futuro Ministro della Giustizia e soprattutto attraverso il lavoro quotidiano di ciascun magistrato […] Ora è tempo di passare la mano ed è tempo di ringraziare ciascuno di voi per il contributo che avete portato a questa stagione di rinnovamento della giustizia e per quello che farete giorno per giorno per una giustizia ad immagine della Costituzione, garanzia dei diritti di tutti e di ciascuno”.

È il saluto di una persone perbene, di un’intellettuale che conosce la compassione, di una Ministra che, muovendosi nelle acque agitate da una maggioranza variopinta e quanto mai conflittuale sui temi della giustizia, è riuscita a varare una riforma che, se bene intesa e attuata da quegli stessi magistrati ai quali si è rivolta, potrà guarire almeno alcune delle malattie di cui ogni giorno si fa esperienza nelle aule giudiziarie.

Ci piace qui segnalare l’insistito richiamo al connubio imprescindibile tra la giustizia e i diritti di ognuno e di tutti.

Apprezziamo questa idea di giustizia che non insegna niente a nessuno, se non direttamente, ma che si fa scudo e  protezione di tutti.

Siamo grati della lezione di stile che il saluto ha impartito al congresso di un’associazione che non ha lesinato critiche e censure, anche assai aspre, all’operato della Guardasigilli e non ha ammesso alcuna delle colpe che hanno reso indispensabile la riforma.

Grazie, Ministra Cartabia.