La Cassazione penale sezione 6 con la sentenza numero 31911/2025 ha stabilito che il clima di sopraffazione e umiliazione generalmente instaurato all’interno di una comunità è sufficiente per la configurabilità del reato di maltrattamenti.
La Suprema Corte ha sottolineato che ai fini della configurabilità del delitto di cui all’art. 572 cod. pen., lo stato di sofferenza e di umiliazione delle vittime non deve necessariamente essere ricollegato a specifici atti subiti, potendo derivare anche dal clima generale instaurato nell’ambito di una comunità e caratterizzato da reiterate condotte di sopraffazione e umiliazione poste in essere dagli operatori.
