Nell’ultima edizione del GialappaShow si è guadagnato un suo spazio il comico Antonio Barbante, in arte Toni Bonji, con il personaggio dell’avvocato Enrico Maria D’Ufficio.
È un professionista legale con tre caratteristiche spiccate: dice bestialità a mai finire, le utilizza a sostegno dell’innocenza del suo assistito ma sono così strampalate da produrre l’effetto contrario, conclude invariabilmente chiedendo severe condanne a carico del cliente (a questo link su Youtube per un’idea del personaggio).
L’avvocato d’Ufficio è una macchietta caricaturale pensata per far ridere e avvocati strampalati, inconcludenti, lestofanti, completamente a digiuno di diritto, ne abbiamo visti tanti in TV e al cinema.
Sappiamo anche, per contro, che il mestiere del difensore d’ufficio non ha nulla di ridicolo, che è prestato generalmente a favore delle categorie di accusati più deboli e vulnerabili, che quindi si esprime nella fascia di giurisdizione dove è più alto il rischio di insufficiente attenzione alle ragioni garantistiche e di valutazioni sbrigative.
Siamo consapevoli che questa funzione, pur non esente come ogni altra da esempi negativi, è interpretata correttamente da migliaia di professionisti che si adoperano con coscienza e competenza.
Anche una macchietta televisiva tuttavia è capace di stimolare domande.
Perché un artista pensa agli avvocati d’ufficio come una categoria cui si possono associare effetti comici? Perché in altre occasioni li abbiamo visti o letti come persone solitamente sonnacchiose che si scuotono solo in limine litis e solo per affidarsi alla clemenza della corte?
Non ci sono risposte sicure e oggettive ma solo opinioni che si trasformano anch’esse in domande.
Premessa la possibilità che alcuni legali abbiano interpretato quel ruolo senza grandi slanci, può essere anche che l’avvocato Ernesto Maria D’Ufficio sia il riflesso del valore non eccelso che alla difesa ufficiosa danno non gli avvocati ma le istituzioni?
Può essere cioè che il personaggio messo in scena da Toni Bonji sia lo specchio del pensiero del legislatore e della magistratura?
Chissà.
