Lettera di un avvocato a Babbo Natale (Franco Messina)

Caro Babbo Natale, non sarà facile neanche per te che con le tue renne volanti sei ben più in alto di un semplice Ministro di giustizia.

Credo onestamente però che ormai non resti che affidarci a te per elemosinare qualche dono natalizio, non tanto per gli avvocati italiani, quanto per i cittadini che essi rappresentano.

Mi rendo conto che la separazione delle carriere sia un regalo impegnativo, anche se in ossequio al principio di terzietà del giudice, grazie al parlamento repubblicano, non sia più prematura questa benedetta separazione, stante che dal 1988 è chiaro a tutti che un processo accusatorio debba essere rappresentato da tre distinti protagonisti che garantiscano quello che oggi è l’art. 111 della Costituzione.

Essenziale terzietà del giudice super partes. Magari però, nella miserevolezza del precostituito alibi del rischio di un PM asservito al potere esecutivo, decisamente escluso dalla Costituzione con una norma di garanzia (art. 104), questa separazione potremmo regalarcela presto da buoni cittadini votando SI al referendum popolare, dopo l’avvenuta tanto agognata approvazione parlamentare. 

Salvaci dall’irrefrenabile propaganda politica di schieramento e tenta di far comprendere che l’interesse è solo quello trasversale dei cittadini italiani che conquisterebbero l’equilibrio di una geografia processuale penale attesa da decenni.   

Certo sarebbe troppo chiedere una magia da Papà Noel per far sparire la riforma Cartabia –puff- che non piace in effetti a nessuno (neanche ai magistrati), ma che ha promesso tanti bei soldini da PNRR, anche se i soldi nella vita non sono tutto e che gli autentici principi di diritto non sono in vendita. Ma almeno un piccolo sorteggio delle candidature ai nuovi Consigli Superiori della Magistratura che potrebbe domare il furore correntizio della magistratura nel voler mantenere l’ingiustificabile potere di nomina dei vertici giurisdizionali, spesso in commistione con certa politica, sarebbe auspicabile per spazzare via altri scandali palamariani, potresti donarcelo. Lo stesso Presidente della Repubblica ha sollecitato delle soluzioni legislative per arginare il vergognoso correntismo.  

Un dono vero, plausibile, ragionevole sarebbe quello di far comprendere ai più, che molti magistrati sono a favore della separazione delle carriere anche per non volersi omologare ad un sistema correntizio di potere privato che nulla ha a che vedere con la giurisdizione. 

Un’Alta Corte che si ponga al di sopra dei due CSM, offrirà garanzie di controllo e di equilibrio sulla magistratura requirente e giudicante. 

Babbo Natale salvaci dalle campagne di disinformazione di alcuni, qualcuno dei quali sbugiardati dalla reale ragionevolezza e liberaci dalla discesa in campo politico dalla magistratura che dimostra la debolezza e la malevolezza di un ordine costituzionale che dovrebbe essere al di fuori dell’agone politico.

Per Natale donaci una riforma del processo penale determinata dal SI e soprattutto fa in modo che magistrati e avvocati siano più vicini e più comprensivi gli uni verso gli altri, col buon senso rivolto al necessario ed essenziale miglioramento dell’amministrazione della giustizia.

Insomma Babbo Natale, almeno tu, ridacci il processo penale accusatorio, quello con i protagonisti al loro posto per un giusto processo che lo sia davvero.

Buon Natale a tutti voi!

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