Un processo segnato, una condanna a morte sicura ma c’è un avvocato che si batte fino all’ultimo nel nome della presunzione di innocenza: Raymond de Sèze (Riccardo Radi)

Difendere un sicuro condannato a morte in un processo segnato dove è già tutto prestabilito questa è la storia di un avvocato Raymond de Sèze e della sua arringa (allegata al post) nel processo a carico di Luigi XVI già re di Francia, messo sotto accusa dalla Rivoluzione.

Protagonisti furono un Re giudicato dal suo popolo, ovvero dalla Convenzione Nazionale, ed un Avvocato che cercò di salvarlo dalla ghigliottina, in un processo il cui esito era scontato.

L’arringa pose alcuni problemi di grande interesse per il processo penale, tra i quali l’irretroattività della legge, la distinzione tra il giudice e l’accusatore, il processo di connivenza e quello di rottura e il tema principale dell’imparzialità del giudicante: alcune delle considerazioni di Raymond de Sèze che troverete nella sua difesa ”Cos’ha pronunziato la Convenzione? Dichiarando che avrebbe essa giudicato Luigi, ella si è costituita giudice dell’accusa da lei stessa intentata contro di lui”.

“Cittadini io vi parlo qui colla schiettezza d’un uomo libero.

Io cerco tra voi dei Giudici, e non vi trovo che degli accusatori.

Voi volete pronunziare sulla sorte di Luigi, e siete voi stessi che l’accusate!

Volete giudicare Luigi e avete già palesato il vostro voto!

E le vostre opinioni sono già note a tutta Europa!

Sarà dunque solo Luigi tra i Francesi per cui non esista né legge, né formalità di giudizio? Ei non avrà né le prerogative reali, né i diritti di cittadino!

Non gioirà né dell’antica, né della nuova sua condizione!

Quale strano inconcepibile destino!»

La foto del post si trova al museo del Prado ed è una riproduzione di un originale di Girodet-Trioson, le cui iniziali appaiono nell’angolo in basso a destra. Sèze, un avvocato che si guadagnò la sua reputazione difendendo Luigi XVI nel processo prima della sua esecuzione, poggia il braccio destro su un discorso di Cicerone. Il grande oratore appare anche come autore di uno dei libri sullo sfondo, dove è riconoscibile la figura del dio greco Ermes (il Mercurio romano).

Pubblichiamo il testo della celebre difesa dell’avvocato Raymond de Sèze, ringraziando la Camera penale di Modena che alcuni anni orsono ha reso disponibile l’arringa:

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