La Cassazione penale sezione 2 con la sentenza numero 33725/2025 ha stabilito che è configurabile il delitto di rapina, e non quello di violenza privata, nel caso in cui la persona offesa sia costretta, con violenza o minaccia, a consegnare, anche solo per un uso momentaneo, un proprio bene, sì da perderne il controllo durante l’utilizzo da parte del soggetto agente, che, in tal modo, consegue l’autonoma disponibilità della cosa, a prescindere dallo scopo perseguito.
Fattispecie in cui l’imputato si era impossessato con violenza del telefono della persona offesa, onde impedirle la videoripresa di un’aggressione perpetrata ai danni di una terza persona.
La Corte territoriale ha correttamente argomentato osservando che la persona offesa aveva perso il controllo del proprio telefono cellulare, che era stato sottratto dall’imputato, circostanza che, a prescindere dallo scopo perseguito dall’agente, era idonea ad integrare il reato di rapina (cfr. Sez. 2, n. 16819 del 26/02/2019, Simone Rv. 276052 – 01, secondo cui è configurabile il delitto di rapina, e non quello di violenza privata, quando la persona offesa sia costretta, con violenza o minaccia, a consegnare un proprio bene, anche per un uso meramente momentaneo, e ne perda il controllo durante l’utilizzo da parte dell’agente, il quale, in tal modo, consegue l’autonoma disponibilità della cosa).
