Processo penale telematico e le prassi distorte nei tribunali della Penisola.
La scorsa settimana ho girovagato per tribunali: Crotone, Lagonegro, Firenze e Macerata e proprio qui ho avuto il “piacere” di incontrare una nuova prassi distorta: “il deposito di copie di cortesia”.
Il deposito di cortesia la nuova frontiera dell’arzigogolo che trasforma il processo penale telematico in una sorta di macchietta tutta italiana.
Siamo al tribunale di Macerata e nel corso del dibattimento una teste richiama una sua relazione redatta per il Comune di …, l’avvocato ne chiede l’acquisizione e il Giudice: “Avvocato le acquisiamo come copie di cortesia poi lei dovrà provvedere al deposito tramite portale”.
L’avvocato guarda il giudice ed esclama: “Mi faccia capire, il teste richiama un documento in suo possesso nel corso della deposizione, io ne chiedo l’acquisizione e dopo dovrei depositare il documento che per inciso non è in mio possesso tramite portale?
Ma dove è scritto nel codice di procedura penale questo arzigogolo?”
Come mai riusciamo a complicare le cose semplici?
Siamo arrivati addirittura a scomodare la cassazione per farle ribadire una ovvietà e cioè che la Riforma Cartabia non ha introdotto modifiche alla disciplina dell’attività di udienza, ovvero di quelle attività che, appunto, vengono compiute in udienza.
La Cassazione penale sezione 5 con la sentenza numero 24708 depositata il 4 luglio 2025 ha stabilito che il deposito di atti, memorie o documenti difensivi è sempre ammesso anche in forma cartacea (cosiddetta “analogica”) nel corso delle udienze in camera di consiglio e dibattimentali:Processo penale telematico: il deposito in udienza di atti, memorie o documenti difensivi è sempre ammesso (Riccardo Radi) – TERZULTIMA FERMATA
Tutto questo mentre la Commissione europea ha presentato il pacchetto sulla giustizia digitale 2030, un’iniziativa volta a modernizzare i sistemi giudiziari in tutta l’UE e a garantire che i professionisti della giustizia siano dotati di strumenti adatti all’era digitale: una vera e propria tabella di marcia strategica, mirata ad accelerare la digitalizzazione dei sistemi giudiziari in tutta l’UE, responsabilizzando i cittadini, le imprese e i professionisti della giustizia attraverso l’innovazione e la collaborazione transfrontaliera.
Il pacchetto sulla giustizia digitale comprende la strategia “DigitalJustice@2030 Strategy” e la strategia per la formazione giudiziaria europea 2025-2030.
Mentre l’Europa prevede la trasformazione digitale dei sistemi giudiziari, in Italia se depositi un ricorso per cassazione tramite portale ricevi la comunicazione dalla cancelleria che ti : “Le comunico che per la formazione del fascicolo da inoltrare alla Corte di Cassazione sono necessarie n. 6 copie del ricorso.
Per la stampa delle stesse da parte della cancelleria è richiesto il preventivo pagamento telematico tramite PagoPA dell’importo del diritto di copia (nel caso di specie € ____) e l’invio via pec della relativa ricevuta, oppure può portare le copie cartacee allo sportello della Terza Sezione Penale della Corte di Appello o spedirle per posta in Roma Via Romeo Romei n. 2 – 00136.
Colgo infine l’occasione per precisare che il pagamento è dovuto anche nel caso di deposito sul PST (v. Circolare del 13.05.2025).
Cordiali saluti.
Il Funzionario UPP”.
Siamo al processo penale telematico … cartaceo ed il bello è, che in Europa andiamo a parlare di giustizia digitale.
Come direbbe Totò: “Ma mi faccia il piacere”
