Il Procuratore Generale presso la Cassazione ha archiviato de plano la segnalazione nei confronti di un magistrato dai comportamenti “connotati dalla mancanza di rispetto delle regole dell’educazione”,
Ci siamo chiesti, cosa avrà mai fatto il magistrato maleducato?
Il rispetto del principio di riservatezza impedisce di conoscere nello specifico i fatti segnalati e quindi possiamo solo immaginare i comportamenti del togato “connotati dalla mancanza di rispetto delle regole dell’educazione”.
La parola maleducato indica una persona che ha ricevuto una cattiva educazione e si comporta abitualmente in maniera giudicata scorretta.
Immaginiamo che il magistrato ineducato magari rutta rumorosamente mentre passeggia nel corridoio del tribunale o in ascensore sgancia silenziose flatulenze a go go, secondo la Procura Generale l’importante che lo faccia di tanto in tanto e non esageri nel mangiare i fagioli con le cozze tutte le sere (abitualità) e tra una puzza e un ruttino vada in udienza e nel suo ufficio (garantendo il servizio).
Abbiamo esagerato?
Non crediamo, se leggiamo il provvedimento di archiviazione de plano della Procura Generale della Cassazione che ha ritenuto che non integrano la grave scorrettezza sanzionabile disciplinarmente ai sensi dell’art. 2, comma 1, lett. d) d.lgs. n. 109/2006 i comportamenti che, pur connotati dalla mancanza di rispetto delle regole dell’educazione, non trasmodino in mancanza di rispetto per la dignità della persona o non finiscano per incidere sul buon svolgimento del servizio, essenzialmente in ragione della loro abitualità.
Un ruttino e una puzzetta di tanto in tanto non hanno mai fatto male a nessuno.
