Depositi difensivi e processo penale telematico: “Io era tra color che son sospesi” (Riccardo Radi)

Deposito telematico del 30 settembre ad oggi, sono trascorsi 17 giorni, risulta “in verifica

Atti difensivi che rimangono nell’oblio del portale del processo penale telematico, ne avevamo già parlato: Udienza predibattimentale e prosecuzione del giudizio: le falle del processo penale telematico che possono determinare la nullità del processo (Riccardo Radi) – TERZULTIMA FERMATA.

In proposito ci sono novità, l’istanza difensiva è stata “ritrovata” dalla cancelleria e posta all’attenzione del giudice che non ha potuto far altro che disporre il rinvio dell’udienza e disporre la notifica al difensore (vedi verbale dell’udienza del 7 ottobre 2025 in allegato).

Per inciso il procedimento è di fatto bloccato dal marzo 2025 e non per alchimie degli avvocati.

Oggi raccontiamo di una imputata agli arresti domiciliari che si trova improvvisamente sola senza la possibilità di contare sulla presenza della madre convivente e quindi con la necessità di essere autorizzata ad uscire per poche ore per provvedere alle proprie primarie esigenze di vita.

Il difensore si attiva e in data 30 settembre deposita, tramite portale telematico, istanza al “Giudice di voler autorizzare la Signora … ad uscire dalla propria abitazione nelle giornate di lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,30”.

Riceve l’identificativo, l’impronta HASH e l’apparente confortante dicitura: “La presente ricevuta attesta che l’atto è stato correttamente inviato ai sensi dell’art. 172 c. 6 bis c.p.p

Oggi è il 16 ottobre e l’istanza risulta, ancora, “in verifica

Due storie minime che sono la fotografia della deriva irreversibile del processo penale.