Continua inesorabile la triste conta delle persone che si tolgono la vita nelle carceri della Penisola.
L’ultimo in ordine di tempo è un uomo di circa 51 anni che si è tolto la vita impiccandosi nel pomeriggio di ieri nella sua cella della prima sezione della Casa Circondariale di Verona.
Oramai è deprimente constatare che il suicidio in carcere è una non notizia per chi detiene la responsabilità politica e amministrativa delle nostre carceri e anche per la cosiddetta “società civile”.
Ci si abitua in fretta ai drammi che si ripetono a cadenza ravvicinata.
Anche per i più sensibili è difficile convivere giornalmente col dolore e pian piano lo si colloca sullo sfondo fino a farlo scomparire.
Un meccanismo del genere si ripropone a maggior ragione per il carcere e chi ci vive, che sia custode o custodito, perché, per certi versi anche comprensibilmente, il carcere è altro dall’individuo medio, è qualcosa che non è tenuto a conoscere perché non gli capiterà mai.
In questa seconda parte di anno tuttavia la questione carcere sembra assumere dimensioni e intensità che vanno oltre i livelli ai quali ci si è assuefatti.
Non solo il sovraffollamento che peraltro, agli attuali ritmi di crescita della popolazione detenuta – circa 500 individui in più ogni mese – ed in assenza di provvedimenti concreti, ci porterà presto ad una situazione di intollerabilità uguale o superiore a quella che anni fa provocò la riprovazione del Consiglio d’Europa e condanne seriali del nostro Paese ad opera della Corte di Strasburgo.
Ma anche e soprattutto il carcere che si trasforma sempre più spesso in un luogo di morte che reclama sempre nuove vittime.
Noi possiamo fare ben poco ma non vogliamo assuefarci e non vogliamo cedere alla tentazione di dimenticare.
Per questo continueremo a diffondere, nel nostro piccolo, le notizie delle tante vite spezzate nel generale disinteresse.
Una verità ormai indiscutibile: niente e nessuno potrà fermare la corsa al suicidio finché ai detenuti si offriranno solo disumanità e disperazione.
Alleghiamo il comunicato stampa della UILPA:
