Maltrattamenti in famiglia e offese e violenze reciproche (Riccardo Radi)

La Cassazione penale sezione 3 con la sentenza numero 30579 depositata il 12 settembre 2025 ha ricordato che il reato di maltrattamenti in famiglia è configurabile anche nel caso in cui le condotte violente e vessatorie siano poste in essere dai familiari in danno reciproco gli uni degli altri, poiché l’art. 572 cod. pen., non prevedendo spazi di impunità in relazione ad improprie forme di autotutela, non consente alcuna “compensazione” fra condotte penalmente rilevanti poste in essere vicendevolmente.

Principio già espresso dalla cassazione penale sezione 1 con la sentenza numero 19769/2024.

Sul punto citiamo ulteriore precedente che dispone: il reato di maltrattamenti in famiglia è configurabile anche nel caso in cui le condotte violente e vessatorie siano poste in essere dai familiari in danno reciproco gli uni degli altri.

In motivazione, la Suprema Corte ha precisato che il reato di cui all’art.572 cod.pen. non prevede il ricorso a forme di sostanziale autotutela, mediante un regime di “compensazione” fra condotte penalmente rilevanti e reciprocamente poste in essere. Sez. 3 – , Sentenza n. 12026 del 24/01/2020 Ud.  (dep. 14/04/2020 ) Rv. 278968 – 01