Offerta di sostanze stupefacenti: perfezionamento del reato e competenza per territorio (redazione)

Cassazione penale, Sez. 5^, sentenza n. 29611/2025, 23 luglio/20 agosto 2025, ha ribadito che la condotta criminosa di offerta di sostanze stupefacenti di cui all’art. 73, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, si perfeziona nel momento in cui l’agente manifesta la disponibilità a procurare ad altri droga, indipendentemente dall’accettazione del destinatario, a condizione, tuttavia, che si tratti di un’offerta collegata ad una effettiva disponibilità, sia pure non attuale, della droga, per tale intendendosi la possibilità di procurare lo stupefacente ovvero di smistarlo in tempi ragionevoli e con modalità che garantiscano il cessionario (Sez. U, n. 22471 del 26/02/2015, Sebbar, Rv. 263716 – 01; conf. Sez. 4, n. 34754 del 20/11/2020, Rv. 280244 – 03; N. 29670 del 2010 Rv. 248606 – 01, N. 36818 del 2012 Rv. 253348 – 01, N. 39110 del 2014 Rv. 260463 – 01). 

La competenza territoriale per i reati di offerta in vendita e di acquisto di sostanze stupefacenti appartiene al giudice del luogo in cui si è manifestata ed è stata ricevuto l’offerta, nonché perfezionato l’accordo tra acquirente e venditore, non essendo necessaria per la consumazione del delitto la materiale consegna della sostanza (quanto all’accordo, cfr. Sez. 4, n. 45884 del 27/06/2017, Rv. 271290 – 01; conf.: N. 1952 del 1996 Rv. 205198 – 01, N. 41175 del 2004 Rv. 229898 – 01, N. 16810 del 2007 Rv. 236437 – 01, N. 20543 del 2010 Rv. 247385 – 01).