Il Consiglio Nazionale Forense con la sentenza numero 56/2025 ha esaminato il caso di un avvocato che ha richiesto un compenso assai maggiorato rispetto all’attività rofessionale svolta.
Il CNF ha stabilito che pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante l’avvocato che richieda un compenso manifestamente sproporzionato e comunque eccessivo rispetto all’attività professionale svolta (art. 29 co. 4 cdf), cioè se la somma richiesta superi notevolmente l’ammontare di quella ritenuta equa
Nel caso di specie, l’avvocato aveva richiesta a titolo di compenso professionale la somma di € 557.751,13, ancorché da parametri forensi fossero dovuti circa € 44.000.
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Angelini), sentenza n. 56 del 10 marzo 2025
