Eschilo e il primato della separazione delle carriere (Giacomo Frazzitta)

Non ci crederete ma il principio: “Dovrà esservi parità, tra accusa e difesa e il giudice, dovrà essere terzo e distante da entrambi i contendenti” si trova nell’Orestea di Eschilo.

Credo che la storia abbia un rilievo fondante il nostro futuro.

Credo che non avere memoria significa essere ignoranti del bagaglio culturale che ha formato intere generazioni. 

Per passione frequento ambienti culturali da molto tempo e in questo mio percorso, che certamente non è differente da molti altri che allo stesso modo e con migliori capacità frequentano i medesimi ambienti, mi sono imbattuto su un autore Greco di una profondità politica e sociale unico: ESCHILO.

Eschilo, tra le tante e meravigliose opere che ci sono giunte, ha trattato spesso il tema della Giustizia, con una concezione caratterizzata da una modernità d’avanguardia, per quei tempi, ma posso affermare anche per i nostri tempi.

La giustizia e il giusto processo sono al centro dell’Orestea, opera di una attualità che rende il nostro tempo incapace di poterla seguire.

Eschilo afferma che “ i giudici non devono fare politica” attestando, in questo modo, il primo e anche il più nobile dei principi che fondano la terzietà di colui che deve decidere sulla vita del cittadino .

Deve essere escluso dalla foga politica, ne deve stare lontano per il rispetto che deve alla propria funzione, che è quella di amministrare il giusto non il partigiano (inteso come parte e non come sostantivo che indica gli uomini che ci hanno liberato dal giogo nazifascista – precisazione forse pleonastica ma necessaria per i tempi che corrono ).

Dunque, Eschilo, nell’Orestea, afferma il primato del giudice Terzo distante dalle parti che non deve avere contatti politici e non solo, anche di carriera aggiungo, con le altre parti .

Mi piace sottolineare che, tuttavia, afferma nell’Orestea, che questa nuovo ordine delle cose non piace alle Erinni, che avevano nel processo ad Oreste il ruolo dell’accusa .

Infatti le Erinni, antenati della pubblica accusa, insorgono nel testo di Eschilo, affermando : ” Vedrete voi ora a quali rovine porteranno le nuove leggi, se la causa di questo matricida dovrà prevalere, agli uomini sarà facile ogni audacia … la casa di giustizia è crollata!” .

Testo scritto 2500 anni fa, che risuona oggi nelle parole di chi non vuole la separazione delle carriere.

Stesse frasi, stesso clima. Ma Eschilo mette tra le labbra di  Atena le parole che sanano il dissidio : “Ascoltatemi, o cittadini di Atene; udite che cosa è questo ordine da me qui istituito, voi che per primi siete chiamati a giudicare in una causa di sangue. Anche per il futuro resterà questo Consiglio di giudici.

Dovrà esservi parità, tra accusa e difesa e il giudice, dovrà essere terzo e distante da entrambi i contendenti .

Questi sono gli avvertimenti che voglio dare ai miei cittadini, pensando al futuro. E ora votate” 

Bene, con l’Orestea che, oltre a dare il via al teatro come lo conosciamo oggi,  è anche alla base dei principi che reggono il giusto processo, rimettiamo oggi la riflessione a tutti voi, che possiate comprendere come sia importante la separazione delle carriere , come questo tema sia stato caro e dibattuto fin dai secoli più remoti che ci ritornano in una visione moderna e attuale .