Difese legittime sempre più preventive e mediatori sempre meno credibili: la spinta ai margini del diritto internazionale e delle sue istituzioni (Vincenzo Giglio)

Israele continua a bombardare massicciamente diverse aree territoriali iraniane allo scopo di annientare la minaccia nucleare di Teheran e decapitare i suoi vertici politici, militari e dell’intelligence.

L’Iran risponde con raid su Tel Aviv ed Haifa.

Sembrerebbe (fonte: Rainews, F. De Iorio, a questo link) che finora gli attacchi israeliani abbiano  causato la morte di almeno 225 persone e il ferimento di almeno altre 1.200 persone in Iran e che gli attacchi iraniani abbiano a loro volta provocato la morte di 15 civili e centinaia di feriti in Israele.

Ognuna delle due parti minaccia vendette letali.

Da ultimo, il ministro israeliano della difesa rincara la dose affermando che gli abitanti di Teheran “pagheranno presto il prezzo” degli attacchi iraniani a Israele (fonte: SKYTG24, a questo link).

Il presidente americano Donald Trump (fonte: Rainews, A. Marchetti, a questo link) non esclude la partecipazione diretta degli USA nel conflitto e dichiara di essere “aperto a un ruolo da mediatore per il presidente russo Putin”. 

E quindi, in sintesi:

  • Israele agisce avvalendosi dell’istituto della legittima difesa preventiva, collegandola alla minaccia alla sua sicurezza nazionale causata dall’imminente realizzazione di ordigni nucleari da parte del regime iraniano; questa forma anticipata di legittima difesa non gode di consenso generale nella comunità degli Stati ed ha proprio negli USA e in Israele i suoi più convinti fautori;
  • il bombardamento di siti e installazioni che contengono materiale nucleare è considerato con diffidenza e preoccupazione a livello internazionale per l’estrema gravità dei potenziali effetti collaterali che è in grado di provocare all’incolumità ed alla salute delle persone ed all’ambiente (per notizie più dettagliate sulle fonti pertinenti del diritto internazionale e sulla regolamentazione, e sulla dottrina di cui è il frutto, vigente negli Stati che dispongono ai arsenali nucleari, si rimanda a C. Perotti, Il divieto di attaccare i siti nucleari nel diritto internazionale, consultabile a questo link) ;
  • il presidente Trump sta prendendo in seria considerazione come mediatore per il tentativo di risoluzione del conflitto israelo-iraniano il presidente russo Vladimir Putin, cioè colui la cui politica espansionista nei confronti dell’Ucraina è considerata dalla maggior parte degli Stati un’aperta e gravissima violazione di principi fondamentali del diritto internazionale pattizio e consuetudinario ed ancora colui che, almeno finora, ha di fatto boicottato ogni tentativo di mettere fine al conflitto da lui stesso avviato;
  • l’ONU e l’Europa non sembrano in grado di esercitare un’influenza di qualche rilievo in questo ennesimo focolaio di guerra.

Che fine ha fatto il diritto internazionale? A cosa sono state ridotte le sue istituzioni più rappresentative?