Il dubbio della parte civile (Riccardo Radi)

L’assassino di mia moglie può non essere l’imputato per questo revoco la costituzione di parte civile”.

Un processo per un efferato omicidio di una donna, la procura chiede 30 di reclusione per l’imputato e la parte civile decide che “E’ meglio un colpevole fuori piuttosto che un innocente dentro. Anche perché se un innocente è dentro vuol dire che il colpevole è fuori”.

Colpo di scena nel processo avanti la Corte d’Assise di Modena dove il marito della vittima, dopo aver seguito tutto il processo dichiara che “Molti testimoni dicono bugie e le indagini sono state superficiali“.

I dubbi vengono raccontati su Il Corriere della Sera (edizione di sabato 14 giugno) dal marito della vittima che spiega la sua decisione: “È una scelta di coscienza e di responsabilità, come parte civile dovrei essere allineato alla pubblica accusa. Ma io non sono certo della colpevolezza dell’imputato. Non mi convince il movente e studiando gli atti mi sono accorto che molti testimoni hanno mentito.

Di quelle menzogne bisognerebbe tener conto. 

Io non sono in linea con la ricostruzione dei pm“.

Chapeau e ora bisognerà attendere la decisione dei giudici per verificare se anche loro ritengono che il “Dubbio” assume un ruolo centrale nel processo penale.

Come ha scritto Francesco Caringella: “il dubbio riguarda il magistrato, l’imputato, le norme, la giustizia, la società. Riguarda la paura di sbagliare e la meravigliosa imperfezione dell’uomo”.

Un commento

  1. studiando gli atti mi sono accorto che molti testimoni hanno mentito

    Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.” Era una legge divina. Cosi’ divina da entrare nelle tavole di Mose’ e nel nostro codice penale. Vorrei sapere come e quando ne e’ uscita )))

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