Segnaliamo che il 19 maggio 2025 la Giunta dell’Unione delle Camere penali italiane ha diffuso un documento, redatto a cura dell’Osservatorio informatizzazione del processo penale, dal titolo Dei diritti (e delle pene) di copia degli atti (allegato alla fine del post).
L’UCPI stigmatizza l’assenza di “una norma di civiltà e di ragione che elimini l’anticipazione a carico del cittadino delle spese che lo Stato gli imputa per mettergli a disposizione gli atti che ha raccolto a suo carico”.
Il documento denuncia altresì la proliferazione di fonti regolamentari o circolari “intese a “scaricare” sulle parti private ed i loro difensori (ancora trattati da meri “utenti” del sistema giustizia invece che da necessari compartecipi) costi ed attività non previsti dalla normativa primaria”.
Una prassi deprecabile, sostiene l’UCPI, poiché “non pare rinvenirsi alcuna norma che imponga al richiedente di fornire a sue spese i supporti sui quali “riversare” gli atti in formato digitale e men che meno che questi debbano essere inviolati (come pure pretendono prassi di alcuni uffici giudiziari, costringendo così gli “utenti” ad acquistarli ogni volta), ed è assai discutibile che più invii a mezzo posta elettronica, pur se relativi alla stessa richiesta sullo stesso fascicolo, debbano essere pagati un tanto al chilo (rectius, a invio), a volte sol perché non si possa o voglia utilizzare un semplice programma di compressione files”.
Di più: “il combinato disposto tra la normazione e le sue burocratiche interpretazioni pare innanzi tutto obliterare totalmente quel che è (o dovrebbe essere) il senso ultimo di un diritto “forfettizzato”, da intendersi quale “gabella” da scontare una tantum e non per ogni “riversamento” o “trasmissione” di atti.
Ma il dato ancor più sconfortante è un altro: non si comprende perché copie di atti e documenti digitali debbano essere “riversati” su dispositivi (che le parti private sono tenute a fornire) o “trasmessi” a mezzo e-mail (con eventuale moltiplicazione di costi e difficoltà), quando esiste una modalità assai più semplice ed economica, lecita (normativamente) e possibile (tecnicamente): la possibilità di estrarre le copie degli atti direttamente tramite PDP, una volta che si sia inviata la richiesta e pagati i diritti. Una modalità che da regola regina quale dovrebbe essere (almeno nelle intenzioni) viene però relegata nella soffitta delle eccezioni.
A dimostrazione che anche le migliori…intenzioni artificiali nulla possono contro una contraria…volontà naturale. Almeno gli apocalittici dell’IA possono avere di che stare tranquilli”.
Questa è la nostra riassunzione ma si consiglia la lettura dell’intero testo.
