La cassazione sezione 6 con la sentenza numero 18329/2025 ha ribadito che non scrimina la condotta delittuosa prevista dall’art. 387 c.p. la circostanza che la persona offesa consenta al vietato avvicinamento da parte dell’imputato, in quanto, ratio della norma è la tutela della vittima di condotte maltrattanti in considerazione della sua vulnerabilità, evitando che la stessa possa influire sulla prosecuzione del procedimento.
La Suprema Corte ha inteso ribadire il principio già espresso dalla medesima sezione con la sentenza numero 4936/2025 .
