Nuova città giudiziaria per Roma (Redazione)

Ieri è stato presentato il progetto per l’ampliamento della Città giudiziaria di Piazzale Clodio, alla presenza del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, del presidente della Regione, Francesco Rocca, del sottosegretario alla Infrastrutture e trasporti, Tullio Ferrante, e del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è stato dato seguito al Protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 10 luglio, volto alla riqualificazione dell’intera area contigua a piazzale Clodio e alla edificazione di un nuovo edificio della Citta giudiziaria.

I lavori per il nuovo assetto della città giudiziaria si concluderanno entro il 2029, almeno così è stato detto.

L’intervento sarà realizzato tramite un concorso di progettazione che includerà anche la riqualificazione complessiva dell’area di piazzale Clodio.

II nuovo edificio – destinato a ospitare gli uffici giudiziari – non potrà superare i 24 metri di altezza, dovrà armonizzarsi con le preesistenze e integrarsi con la realizzazione della cosiddetta “Porta del Parco”, ovvero con la completa riqualificazione e ripristino del verde, di quello che oggi é conosciuto come “pratone di via Teulada”.

Quest’ultimo diverrà la porta d’accesso al Parco di Monte Mario, con un percorso pedonale al suo interno.

Il nuovo edificio, inoltre, dovrà essere realizzato senza nuovo consumo di suolo e utilizzando la minor quantità possibile di aree che oggi sono permeabili (cioè in grado di assorbire le acquee piovane) e la maggior estensione possibile di superfici già compromesse sotto il profilo ambientale.

A questo si aggiungerà l’aumento delle superfici verdi, con la riqualificazione e la de-pavimentazione di parte dell’area di piazzale Clodio.

Sempre riguardo a Monte Mario, Regione Lazio e Roma Capitale programmeranno una serie di interventi per il ripristino della vegetazione colpita dall’incendio del luglio 2024.

In aggiunta alla realizzazione di un itinerario pedonale all’interno della “Porta del Parco” e del parco stesso, allo studio c’è la possibilità di realizzare un percorso ciclopedonale protetto che potrebbe collegarsi alla ciclabile del lungotevere, creando, così, un tracciato unico fino a Ponte Milvio e oltre.