Messaggi “whatsapp” e acquisizione di “screenshots” forniti da uno dei conversanti : non è necessario il sequestro del pubblico ministero (Redazione)

La cassazione sezione 5 con la sentenza numero 11743/2025 ha stabilito che in tema di mezzi di prova, l’acquisizione di “screenshots” di messaggi “whatsapp” forniti da uno dei conversanti non richiede il provvedimento di sequestro del pubblico ministero, trattandosi di corrispondenza non più “in itinere“, ma ormai pervenuta sui dispositivi dei soggetti interessati.

Nella specie, l’imputato aveva inviato a un amico, che, a sua volta, l’aveva inoltrata alla vittima, l’immagine delle parti intime di quest’ultima che, poi, l’aveva prodotta agli inquirenti.