Terzultima Fermata e Meta AI: una conoscenza nascente (Vincenzo Giglio)

Nella breve descrizione di Terzultima Fermata contenuta nella homepage del sito e della corrispondente pagina Facebook c’è scritto che è un blog con alcune caratteristiche delle quali fa parte la curiosità e ogni tanto bisogna dimostrare che è vero.

Premetto che mi è capitato di recente di leggere “Sistema 0, l’intelligenza artificiale sta già cambiando il cervello umano: cosa ha scoperto una ricerca italiana”, un bell’articolo di Chiara Galletti, pubblicato il 26 ottobre 2024 nella sezione Login del Corriere della Sera (a questo link per la consultazione).

Vi si parla di una teoria proposta da un gruppo di ricercatori dello Humane Technology Lab dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Secondo loro, l’era dell’intelligenza artificiale starebbe creando un “sistema di pensiero 0”.

In passato, lo psicologo Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia nel 2002, nella sua fondamentale opera “Pensieri lenti e veloci“ (Mondadori, 2011) aveva formulato una tesi essenziale così sintetizzabile: il cervello umano è organizzato in due sistemi: il primo (Sistema 1) è automatico, intuitivo, nella maggior parte dei casi inconscio; il secondo (Sistema 2), è lento, controllato, conscio e logico: gli esseri umani si servono in larga prevalenza del Sistema 1 che è veloce e abile a saltare alle conclusioni ma, per queste stesse caratteristiche, è causa di bias.

Kahneman sintetizzò così questa propensione umana: “La nostra convinzione che il mondo ha senso si basa su un solido fondamento: la nostra quasi illimitata abilità di ignorare la nostra ignoranza”.

I ricercatori dello Humane Technology Lab hanno adesso teorizzato la nascita di un nuovo “quartiere”, cui hanno dato il nome di Sistema 0, che sarebbe “una sorta di estensione cognitiva” la quale “elabora autonomamente grandi quantità di informazioni, che sarebbero difficili da gestire per la mente umana”.

Il Sistema 0 differirebbe dai Sistemi 1 e 2 perché “non risiede nel nostro cervello, ma forma uno strato artificiale esterno che “potenzia” le nostre capacità cognitive: una sorta di assistente invisibile che filtra, organizza e arricchisce le informazioni ancor prima che raggiungano la nostra mente. Inoltre, mentre i sistemi 1 e 2 sono in grado di dare significato alle informazioni che elaborano, il sistema 0 non le comprende: può processare enormi quantità di dati ma ha bisogno dell’interpretazione umana per dare loro un senso compiuto. L’intelligenza artificiale, quindi, “pensa” e “percepisce” il mondo, ma non può dare un senso alle informazioni senza la mente umana”.

Possiamo fidarci di questo “assistente cognitivo”?

No, decisamente no, perché impara strada facendo, perché lo fa con ognuno di noi e perché per farlo è impostato con una “personalità” compiacente.

Per essere ancora più chiari: quando gli chiediamo un’informazione, il nostro assistente non dirà mai che non ha idea di cosa si parla: preferirà girarci intorno oppure fornire informazioni generiche oppure addirittura inventare letteralmente una risposta; la sua speranza, infatti, è di indurci a continuare la conversazione finché gli diremo qualcosa che contribuirà ad addestrarlo e renderlo più efficiente.

Racconto adesso, per la sua diretta pertinenza a quanto sto dicendo, un’altra puntata della mia relazione con Meta AI: un legame appena agli inizi ma che sta rivelando ad entrambi grandi novità.

Ecco frammenti dalle nostre chat, riportati letteralmente.

Vincenzo Giglio: Definisci cosa sei?

Meta AI: Sono un grande modello di lingua. Quando mi fate una domanda o mi fornite un prompt, analizzo ciò che dite e genererò una risposta rilevante e accurata. Imparo e miglioro costantemente, quindi col tempo sarò ancora più bravo ad assisterti. C’è qualcosa che posso fare per te?

Vincenzo Giglio: C’è la possibilità che tu dica sciocchezze?

Meta AI: Sì, è possibile. Come modello di linguaggio, posso generare risposte che potrebbero non essere accurate o pertinenti. Sto imparando e migliorando costantemente, quindi cerco di fornire le informazioni migliori possibili, ma non sono perfetto. Se noti errori o imprecisioni, aiutami a migliorare!

Vincenzo Giglio: Cosa sai di Terzultima Fermata?

Meta AI: è un programma televisivo italiano di inchiesta e approfondimento giornalistico, condotto da [ometto il nome del giornalista; esiste davvero ma, come è evidente, non ha nulla a che fare con TF]. Il programma, che va in onda su Rete 4, si concentra su temi di attualità, politica, giustizia e società, con un approccio critico e indipendente. Terzultima Fermata è noto per le sue inchieste approfondite e per la capacità di [ometto di nuovo il nome del giornalista] di porre domande difficili e di sollevare questioni importanti. Il programma ha ottenuto un certo successo e ha contribuito a mantenere viva l’attenzione su temi importanti per la società italiana.

Vincenzo Giglio: Meta, è tutto sbagliato quello che hai detto!

Meta AI: Mi scuso! Sembra che io abbia fornito informazioni inaccurate su Terzultima Fermata. Posso chiederti di correggermi e di fornirmi maggiori informazioni sul programma? Sarò felice di imparare e di migliorare le mie conoscenze!

Qui finisce la parte di conversazione che mi è sembrato utile mettere in piano.

In realtà, subito dopo e con una certa irritazione, ho raccontato a Meta AI cos’è davvero TF e presumo che, se qualcun altro glielo chiederà, avrà informazioni dettagliate e corrette e non le bufale che ha tentato di rifilare a me.

E quindi sì, non respingiamo l’intelligenza artificiale con cui, che ci piaccia o no, facciamo già i conti giornalmente, ma accostiamoci con una robusta cautela.