Nei giorni scorsi il Ministro della Giustizia, On. Carlo Nordio, è stato ospite degli Stati generali della Protezione civile, tenutisi a Roma presso la sede di Confindustria (a questo link di gNewsonline per il reportage, titolato “Protezione civile, Nordio: “Eccessivo penalismo, necessarie modifiche”, dell’evento).
Ecco le frasi chiave del suo intervento (i neretti sono nostri)
Da un lato “La tecnologia, l’informatica, l’intelligenza artificiale pongono problematiche impensabili; il legislatore deve lavorare di fantasia per capire i rischi e coprire i vuoti normativi con la norma penale”.
Dall’altro “molte persone sono sottoposte a procedimenti penali che si concludono nel nulla, dopo aver provocato un patrimonio di sofferenze, incertezze, costi che poi si rivelano ingiustificati”.
E così “Non c’è di peggio che lavorare senza serenità; questo vale per il medico, che attua la medicina difensiva, vale per il carabiniere, che ha paura di esercitare la legittima difesa, e vale per voi, perché se una persona deve temere di essere incriminata perché non ha saputo prevedere un terremoto, a quel punto cambia mestiere”.
Occorre intervenire su tre fronti che il Ministro, secondo la sintesi della nota redazionale, ha già individuato: la responsabilità colposa nel codice penale, il reato omissivo (art. 40 c.p.) e l’iscrizione automatica nel registro degli indagati.
Infine, una promessa: terminato l’iter della “madre di tutte le riforme” “ci dedicheremo anche a questo e sarà una svolta epocale”.
Il Nordio oratore si conferma ancora una volta più ampio del Nordio ministro, tanto da rievocare la notissima auto-definizione di Walt Whitman: “Io sono vasto, contengo moltitudini”.
L’interventore colto e charmant condanna l’eccessivo ricorso alla penalizzazione; il Guardasigilli lascia traccia di sé come infaticabile produttore di nuovi reati, di inedite aggravanti, di più aspri trattamenti sanzionatori.
L’alfiere del pensiero liberale si schiera a fianco di tutti i lavoratori, tanto più se di elevato rango intellettuale, costretti a convivere con il timore di essere incriminati per supposte colpe professionali, e di tutti i cittadini, questa volta senza distinzioni di sorta, sottoposti a procedimenti penali conclusi nel nulla ma non prima di avere provocato danni e sofferenze; il ministro concorre in primo piano all’innesto di fattispecie che dire deficitarie sul piano della tassatività è una grave sottovalutazione.
Si fatica a questo punto a comprendere quale sia il legislatore – e usando questo termine, immaginiamo che l’On. Nordio pensasse a se stesso – costretto a “lavorare di fantasia”.
È la fantasia del liberale o quella del ministro che sposta “tutto a dritta” il timone della sua azione politica?
Non lo sapremo mai sicché non ci resta che aspettare l’ennesima “svolta epocale”, chiedendoci con una certa ansia come vorrà intervenire il Ministro sulla responsabilità colposa, sul reato omissivo e sull’iscrizione nel registro dei reati.
