Querela presentata da persone giuridiche, enti e associazioni: veridicità dei poteri di rappresentanza del soggetto che presenta l’atto (Riccardo Radi)

La Cassazione penale sezione 2 con la sentenza numero 5723/2025 ha ricordato che ai fini della riferibilità della querela a una persona giuridica, il disposto di cui all’art. 337, comma 3, cod. proc. pen. si limita a richiedere l’indicazione della fonte dei poteri di rappresentanza da parte del soggetto che la presenta e non la prova della veridicità delle relative dichiarazioni, che deve presumersi fino a contraria dimostrazione.

La Corte territoriale ha rilevato, infatti, che il querelante si è qualificato come “presidente e legale rappresentante” dell’Istituto diocesano, con ciò affermando la propria legittimazione, atteso che l’art. 337 cod. proc. pen. non richiede l’allegazione dell’atto di conferimento dei poteri di rappresentanza; ha osservato, inoltre, che la difesa non ha dimostrato la non veridicità della dichiarazione resa in ordine ai poteri di rappresentanza.

Tali conclusioni sono in linea con i principi espressi a riguardo dalla giurisprudenza di legittimità, in base ai quali, ai fini della riferibilità della querela ad una persona giuridica, la previsione di cui all’art. 337 cod. proc. pen. si limita a richiedere l’indicazione della fonte dei poteri di rappresentanza da parte del soggetto che la presenta e non già la prova della veridicità delle dichiarazioni di quest’ultimo sul punto, con la conseguenza che detta veridicità deve presumersi fino a contraria dimostrazione (Sez. 2, n. 23534 del 18/04/2019, Rv. 276663).