La Cassazione sezione 2 con la sentenza numero 10966 del 19 marzo 2025 si è soffermata sul concetto di conoscenza del fatto delittuoso da parte della persona offesa per individuare il termine di presentazione della querela.
La Suprema Corte ha sottolineato che per il reato di appropriazione indebita,Il termine a quo per presentare querela decorre, non dalla data di commissione del reato, ma dal momento dell’avvenuta conoscenza della volontà di non restituire il bene, intendendosi per conoscenza la piena cognizione di tutti gli elementi che consentono la valutazione dell’esistenza del reato.
Ricordiamo i precedenti della cassazione sezione 2 numero 29619/2019 che ha indicato che il termine per la proposizione della querela decorre non dal momento della consumazione del reato bensì dal momento in cui la persona offesa ha raggiunto la piena cognizione di tutti gli elementi che consentono la valutazione dell’esistenza del reato.
Fattispecie di appropriazione indebita di somme depositate su un libretto postale, cointestato alla persona offesa ed all’imputato, delegato alla gestione, in cui la Suprema Corte ha ritenuto immune da censure la decisione di merito che aveva fatto decorrere il predetto termine dal momento in cui la persona offesa aveva acquisito la consapevolezza che le somme non le sarebbero state restituite secondo le scansioni pattuite e rimaste inadempiute e non dal momento in cui si era avveduta del prelevamento delle stesse.
Da ultimo, il precedente della sezione 2 numero 2863/1999 che a proposito del termine per la proposizione della querela, ha stabilito che decorre non dalla data di commissione del reato, ma da quella (eventualmente posteriore) in cui la persona offesa è venuta a conoscenza del fatto costituente l’illecito penale, intendendosi per conoscenza la piena cognizione di tutti gli elementi che consentono la valutazione dell’esistenza del reato.
Fattispecie in tema di appropriazione indebita di somma di denaro, in relazione alla quale l’agente, più volte sollecitato, si era impegnato, per iscritto, a restituire l’importo entro una certa data, non mantenendo, quindi, fede a tale promessa.
