Il Guardasigilli Nordio è intervenuto nel corso della presentazione del premio De Sanctis 2025, ospitata nella sala polifunzionale di Palazzo Chigi (a questo link per la notizia).
Nell’occasione ha voluto soffermarsi sull’iniziativa “Libri Liberi” con queste parole:
“Il nostro obiettivo è quello di portare la cultura nelle carceri, attraverso la lettura dei grandi classici […] Sarebbe un privilegio poter partecipare attivamente a queste letture”.
Ha anche espresso il desiderio di leggere in un istituto minorile, indicando particolarmente il Beccaria di Milano, e focalizzando questo suo desiderio sul “Crainquebille” di Anatole France, “la storia di un venditore ambulante che, per aver offeso un vigile, entra in un interminabile “vortice giustizialista, o giudiziario”.
Nella visione del Ministro, il Crainquebille rappresenta la “lotta del potere nei confronti della persona debole, ed è la lotta del debole contro la ottusità delle leggi e anche di alcuni magistrati”.
E dunque “Portare nelle carceri questi messaggi di cultura, dalla letteratura alla poesia, ai drammi significa portare un soffio di speranza ma anche dare un piccolo messaggio a quelli che ‘controllano’ queste persone; il faro dev’essere il vero frutto della saggezza, cioè il dubbio”.
Parole ispirate, concetti elevati, messaggi di speranza: tutto questo ci viene trasmesso dal Ministro Nordio, con il valore aggiunto del pensiero prioritario rivolto ai minorenni detenuti del Beccaria.
Già, i minorenni in galera: i ristretti negli istituti penitenziari minorili (IPM) erano 1.444 a fine 2023, sono 1.707 a fine 2024, con un aumento del 18% su base annua. Tale aumento unanimemente attribuito all’introduzione del cosiddetto Decreto Caivano del settembre 2023 (per la consultazione della fonte, a questo link), proprio quel decreto di cui il Ministro Nordio esaltava la duplice valenza punitiva e rieducativa (a questo link per la fonte).
A quanto pare, la valenza punitiva ci sarebbe stata eccome e si sarebbe manifestata ai suoi livelli più alti proprio nel Beccaria così caro al Ministro e così presente nei suoi pensieri.
Già, il Beccaria: quello venuto agli onori delle cronache per violenze e torture in danno dei minori che hanno avuto la sfortuna di esservi ristretti (a questo link di RaiNews per un aggiornamento sullo stato delle indagini della Procura di Milano). Violenze così diffuse ed abituali, stando alle indagini, da meritarsi la denominazione di “Sistema Beccaria”.
Già, vale davvero la pena leggere Crainquebille (l’edizione italiana è stata pubblicata da Sellerio nel 1992, con la traduzione di Roberto Tinti) perché, come si legge nella scheda di presentazione, è “una satira graffiante della giustizia ingiusta che, con cieca stupidità, colpisce i deboli e gli innocui”.
E già, è proprio quello che ci vuole di questi tempi e che ci invita a fare il Ministro: riflettere sulla ottusità delle leggi e della loro applicazione e lottare a difesa dei deboli. Invito raccolto: lo stiamo facendo anche in questo post.
