Relazione 2024 per l’anno 2023 della Direzione centrale dei servizi antidroga (redazione)

La Direzione centrale dei servizi antidroga del Ministero dell’Interno pubblica annualmente una relazione illustrativa delle attività svolte e delle analisi di flusso ad esse conseguenti.

L’ultima disponibile, allegata alla fine del post, è quella del 2024 relativa all’anno 2023.

Si trascrive qui di seguito la prefazione del Direttore centrale, Pierangelo Iannotti, generale di divisione dell’Arma dei Carabinieri.

Per il resto, si rimanda alla lettura integrale del documento, denso di spunti di grande interesse per gli studiosi del comparto.

 “Anche quest’anno la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga pubblica la propria Relazione che riassume l’attività sviluppata e i risultati conseguiti dalle Forze di polizia italiane nel 2023 nella lotta contro il traffico illecito di sostanze stupefacenti: il reato transnazionale per definizione, che non ha confini ma che, paradossalmente, gli assetti geografici rischiano di agevolare a causa di diversità, talvolta profonde, dal punto di vista culturale, economico, sociale, delle politiche giudiziarie e di sicurezza dei Paesi interessati.

Gli stessi soggetti coinvolti nelle attività connesse al narcotraffico presentano connotazioni differenti, frutto sia di tradizioni criminali locali sia di un’evoluzione determinata dalla globalizzazione.

A ciò si aggiungono le opportunità offerte da internet, strumento estremamente funzionale, per caratteristiche, agli scopi delle consorterie malavitose: la rete ha creato una società digitale senza confini, in cui emergono fiorenti gli scambi commerciali, tra cui ovviamente la compravendita di droga, favorita dalle garanzie di anonimato, specie nel dark e nel deep web, nonché dall’utilizzo delle criptovalute quale forma di pagamento e delle piattaforme criptofoniche per lo scambio di comunicazioni in piena sicurezza.

Finanche le sostanze stupefacenti subiscono gli effetti del costante progresso tecnologico e sociale, si pensi alle c.d. nuove sostanze psicoattive, il cui mercato – in notevolissima crescita – si va sempre più prepotentemente affermando: chiunque può acquistare una sostanza sintetica da ogni parte del mondo, in quanto slegata dai classici vincoli territoriali di produzione, e farsela consegnare dove preferisce. È come avere “uno spacciatore in casa” con una platea di potenziali acquirenti pressoché illimitata, formata soprattutto dalle fasce giovanili, sicuramente più in sintonia con il mondo digitale e propense all’uso di sostanze chimiche sconosciute.

Si tratta di una problematica di non facile soluzione, aggravata sia dalla rete di protezione e connivenze di cui godono, in alcune zone, produttori e trafficanti di droga, talvolta contigui anche a gruppi terroristici, sia dai frequenti mutamenti degli scenari che vedono rotte e mercati gestiti da organizzazioni sempre più esperte, che giungono a frazionare i carichi illeciti per ridurre il rischio in caso di intervento delle Forze di polizia e che hanno assunto, ormai, connotazioni da multinazionali del crimine, favorite dalla vulnerabilità degli ambienti portuali.

Questo commercio illegale, che rappresenta tra le attività sia lecite che illecite quella più remunerativa, non conosce crisi, come abbiamo sperimentato anche nelle fasi più restrittive del recente periodo di lockdown.

Questi indicatori generali consentono di comprendere meglio le dinamiche del narcotraffico e di rendere più efficace l’attività di contrasto, come è possibile constatare nelle pagine che seguono analizzando i risultati del 2023, ma anche di introdurre un argomento sostanziale: un’adeguata azione di contrasto al fenomeno non può prescindere dall’adozione di mirate strategie, tra cui e in primis lo sviluppo di efficaci rapporti di cooperazione internazionale tra tutte le forze (istituzioni politiche e sociali, Magistrature, Forze di polizia e Agenzie) che agiscono nel segmento, proprio per superare quei confini geografici e politici che per le organizzazioni criminali, di fatto, non esistono.

Ed è proprio questo uno dei principali compiti affidati alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ovvero creare, attraverso la cooperazione con gli omologhi organismi esteri, qualificate piattaforme informative utili ad avviare e sviluppare, in ambito nazionale ed internazionale, indagini complesse nei confronti delle più strutturate associazioni criminali responsabili del narcotraffico.

In tale quadro, la Direzione Centrale sta potenziando la sua funzione di coordinamento info-investigativo attraverso un significativo rinnovamento tecnologico che consentirà di affrontare con maggiore adeguatezza la sfida del contrasto a un fenomeno criminale globale in continua evoluzione.

Sul filo rosso della cooperazione internazionale, quindi, la “Relazione 2024” analizza i dati operativi di settore del 2023, nazionali e internazionali, partendo dall’esame del narcotraffico nella sua dimensione generale, transnazionale, per principali sostanze per poi fornire per ciascuna tipologia, seguendo le rotte di movimentazione dei carichi da un continente all’altro, un punto di situazione sul traffico illecito nei Paesi produttori, di stoccaggio, transito e consumo”.