Ieri, 3 marzo 2025, GNewsonline ha pubblicato con il giusto orgoglio una nota che presenta l’iniziativa “Sedute di yoga alla Procura Generale di Perugia” (a questo link per la consultazione).
Ecco il testo integrale del comunicato:
“Gli impiegati giapponesi praticano la ginnastica col dirigente in ufficio? I manovali americani fanno stretching con il capocantiere prima di mettersi all’opera? Alla ricerca del wellness sul luogo di lavoro anche il personale della Procura Generale di Perugia ha trovato la sua strada. Un funzionario patito di Yoga ha convertito alla disciplina orientale colleghi, magistrati e addetti alla Polizia Giudiziaria e fin dalla prima seduta, svoltasi lunedì scorso, l’iniziativa ha avuto successo. Una trentina di partecipanti si sono riuniti nell’aula d’udienza della Corte d’Appello per recuperare l’armonia interiore grazie alle tecniche di respirazione, meditazione e pratiche rilassanti.
Con il benestare del procuratore generale, Sergio Sottani, e della dirigente amministrativa, Luisa Lucia Marsella, l’incontro si è protratto nella Sala Goretti per circa due ore in collaborazione con gli esperti dell’associazione Sahaja Yoga Milano.
La nota della Procura Generale sottolinea come la meditazione si dimostri “un potente strumento per sviluppare la consapevolezza di sé e migliorare la qualità della vita lavorativa”. Con l’obiettivo di “gestire lo stress, rafforzare la serenità interiore e promuovere relazioni positive tra colleghi” il ciclo di sedute è stato perciò prontamente inserito nel programma delle attività annuali 2025 finalizzato al benessere psicofisico dei dipendenti”.
Si attribuisce a Jerome Frank la frase “la giustizia è ciò che il giudice ha mangiato a colazione”.
Da ieri possiamo aggiungere che “l’accusa pubblica è ciò il PM respira e medita nei corsi di yoga”.
Bene così.
