WhatsApp e acquisizione messaggistica (redazione)

Segnaliamo la sentenza della cassazione penale sezione 2 numero 7659 del 25 febbraio 2025 che ha ritenuto utilizzabili i messaggi whatsApp prodotti dalla parte civile e dalla stessa convogliati su un file di testo senza l’acquisizione del supporto telematico o figurativo contenente la relativa registrazione.

La Suprema Corte ha rilevato che il tenore dei messaggi era stato oggetto di verifica direttamente da parte dell’operante cui la denunziante aveva messo a disposizione il proprio apparecchio.

Secondo la cassazione, nel caso esaminato, la difesa si limita a contestare la puntualità di simile riscontro senza dedurre alcun elemento idoneo a sostanziare l’assunto della possibile alterazione della trascrizione confluita in atti.

La Cassazione ha richiamato il precedente secondo cui, ai fini dell’utilizzabilità della trascrizione delle conversazioni via “wathsapp” effettuata dalla persona offesa, la necessità di acquisire il supporto telematico o figurativo contenente la relativa registrazione deve essere valutata in concreto, tenendo conto della credibilità della persona offesa e dell’attendibilità delle sue dichiarazioni accusatorie (Cassazione sezione 5 numero 2658/2021 depositata 2022).