La richiesta copia di un verbale di udienza tramite portale penale telematico e non più con la semplice e veloce pec.
Il collega Luca Galli, del foro di Arezzo, segnala l’ennesima stortura o meglio prassi negativa in uso in alcuni tribunali della Penisola, nel caso segnalato Livorno.
“Questa mattina ho chiamato in cancelleria per domandare la e-mail usata per chiedere copie di verbali d’udienza, nessuna risposta. Decido di inviare PEC ed il solerte cancelliere nemmeno un minuto dopo mi liquida intimando di depositare la richiesta di copia del verbale a mezzo Portale (per fortuna ero abilitato al deposito di atto successivo).
Ora ditemi voi se uno strumento nato per velocizzare le procedure possa essere usato per procrastinare persino una banale richiesta di copia di un verbale o di una trascrizione che fino a ieri, almeno in alcuni tribunali, era un servizio celere, bastando appunto inviare una e-mail all’indirizzo dedicato”
Siamo tutti a favore della digitalizzazione, quando sarà semplice e intuitiva, ma delegare al PPT un semplice adempimento di cancelleria è una prassi distorta da contrastare.
Anche perché, allo stato delle cose, le due modalità non sono equivalenti a livello di tempo e operazioni da compiere per l’avvocato.
Con la PEC scrivi il testo e invii.
Con il portale, prima devi accedere con credenziali sperando che non si impalli, poi devi sperare che il fascicolo sia autorizzato e devi comunque redigere un atto Word trasformarlo in PDF firmarlo digitalmente e caricarlo sul portarle dopo aver anche scritto di che si tratta.
Non sarà il primo dei problemi ma è la riprova che l’avvocato non deve aspettarsi nulla che possa facilitargli la vita professionale.
