Forze di Polizia con il patrocinio a spese dello Stato, per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni (Redazione)

Gli agenti di Polizia, a prescindere dal reddito, avranno pagate le spese legali dallo Stato tramite l’accesso diretto al Patrocinio a spese dello Stato.

La proposta di legge numero 2186 prevede la: “Modifica all’articolo 76 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, in materia di patrocinio a spese dello Stato per le persone offese dai reati commessi con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e per i componenti delle Forze di polizia perseguiti in relazione ad atti commessi nell’esercizio delle loro funzioni”

In pratica si intende parificare gli agenti di polizia alle vittime, che hanno accesso al patrocinio a spese dello stato indipendentemente dal reddito, dei reati di maltrattamenti in famiglia, pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili, violenza sessuale, atti persecutori, nonché, ove commessi in danno di minori, per i reati di riduzione in schiavitù, prostituzione minorile, pornografia minorile, iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, tratta di persone, acquisto e alienazione di schiavi, corruzione di minorenne, adescamento di minorenni.

Questa l’ultima idea racchiusa nel progetto di legge annunciato e depositato alla Camera dei deputati: XIX Legislatura – Lavori – Progetti di legge – Scheda del progetto di legge

La proposta inserisce tra i destinatari del gratuito patrocinio, a prescindere dal reddito posseduto, “le persone offese dai reati commessi in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, e i prossimi congiunti”. Nonché “gli esponenti delle forze dell’ordine oggetto di indagini e procedimenti per atti compiuti nell’esecuzione del proprio lavoro”.