Oggi, 29 ottobre, il prof. Franco Coppi compie 86 anni, 61 dei quali trascorsi nelle aule dei tribunali d’Italia e dal 1975 nelle aule delle università, all’inizio Teramo, poi a Perugia e infine alla Sapienza di Roma, come professore della cattedra di diritto penale.
L’avvocato Coppi ha sempre amato la professione e l’insegnamento universitario e questo suo impegno costante è suggellato dalle parole pronunciate nel gennaio del 2022 quando Marco Travaglio lo propose come candidato al Quirinale: “Ringrazio per la considerazione ma so a malapena fare due cose, credo di aver fatto discretamente il professore universitario, so fare l’avvocato, ma più di questo non so fare e non ho mai cercato di far cose che non so e di cui non sono all’altezza “.
L’avvocato Franco Coppi ha sempre dimostrato la passione incondizionata nella professione forense e l’importanza del sentimento della compassione per l’avvocato.
Nella professione forense l’avvocato patisce con l’assistito e il concetto si può riassumere con le parole pronunciate recentemente da Coppi a proposito dell’omicidio di Avetrana: “L’idea di morire senza essere riuscito a dimostrare l’innocenza di Sabrina e di quella poveretta della madre è un tormento che, le confesso, mi accompagnerà fino all’ultimo giorno della mia vita “.
Lo scorso anno, al Consiglio dell’Ordine di Roma, per la cerimonia per i 60 anni di iscrizione all’albo il professor Coppi ha ricordato l’importanza per l’avvocato di provare compassione.
Un insegnamento prezioso per chi ogni giorno indossa la toga e si reca in Tribunale: “Mi hanno insegnato quanto fosse vera quell’affermazione di Piero Calamandrei, il quale disse che il giudice non deve e non può essere compassionevole.
L’avvocato, invece, sì. Deve essere compassionevole, perché deve saper patire con il proprio cliente la passione che lui stesso vive.
Questo è il messaggio che noi dobbiamo lasciare ai giovani.
Guardate ai grandi del passato. Io sono stato molto fortunato, quando ho iniziato la professione, quando ho raggiunto la prima volta il palazzo della Cassazione e ho incontrato Carnelutti, dopo pochi passi De Marsico, poi ancora Delitala. Senza tralasciare i magistrati che erano all’altezza di questi avvocati.
Da lì ho imparato tanto, ho guardato sempre a loro con ammirazione, come modello, per migliorare e poter dare sempre il massimo.
Soltanto così possiamo stare a posto con la nostra coscienza.
Guardate ai grandi e imparate a compatire”.
Lunga vita all’avvocato Franco Coppi che ogni giorno dimostra il suo amore per la professione.
