Pericolo di reiterazione del reato: la sua affermazione non richiede l’esistenza di specifiche occasioni di ricaduta nel delitto (Vincenzo Giglio)

Cassazione penale, Sez. 5^, sentenza n. 38141/2024, udienza dell’8 ottobre 2024, ha chiarito le attuali coordinate interpretative dell’esigenza cautelare connessa al pericolo di reiterazione del reato.

Dopo alcune incertezze iniziali successivamente alle modifiche apportate dalla L. n. 47/2015, l’orientamento oramai consolidatosi nella giurisprudenza di legittimità è nel senso per cui il requisito dell’attualità del pericolo previsto dall’art. 274, comma 1, lett. c) c.p.p. non è equiparabile all’imminenza di specifiche opportunità di ricaduta nel delitto e richiede, invece, da parte del giudice della cautela, una valutazione prognostica sulla possibilità di condotte reiterative, alla stregua di un’analisi accurata della fattispecie concreta, che tenga conto delle modalità realizzative della condotta, della personalità del soggetto e del contesto socio-ambientale, la quale deve essere tanto più approfondita quanto maggiore sia la distanza temporale dai fatti, ma non anche la previsione di specifiche occasioni di recidivanza, che esula dalle facoltà del giudice (tra le più recenti: Sez. 5, n. 11250 del 19/11/2018, dep. 2019, Rv. 277242; Sez. 1, n. 14840 del 22/01/2020, Rv. 279122; Sez. 5, n. 1154 del 11/11/2021, dep. 2022, Rv. 282769; Sez. 3, n. 9041 del 15/02/2022, Rv. 282891; Sez. 5, n. 12869 del 20/01/2022, Rv. 282991).

In altri termini, il requisito dell’attualità del pericolo di reiterazione del reato non va equiparato all’imminenza del pericolo di commissione di un ulteriore reato, ma indica, invece, la continuità del periculum libertatis nella sua dimensione temporale, che va apprezzata sulla base della vicinanza ai fatti in cui si è manifestata la potenzialità criminale dell’indagato, ovvero della presenza di elementi indicativi recenti, idonei a dar conto della effettività del pericolo di concretizzazione dei rischi che la misura cautelare è chiamata a realizzare (Sez. 2, sentenza n. 5054 del 24/11/2020, dep. 2021, Rv. 280566).