Bancarotta per distrazione e per dissipazione: distinzione (Riccardo Radi)

La Cassazione sezione 5con la sentenza numero 36856 depositata il 3 ottobre 2024 ha ricordato la distinzione tra la condotta di distrazione e quella di dissipazione.

La Suprema Corte ha sottolineato che in tema di bancarotta fraudolenta, la condotta di «distrazione» si concreta in un distacco dal patrimonio sociale di beni cui viene data una destinazione diversa da quella di garanzia dei creditori, non rilevando se in quel momento l’impresa versi in stato di insolvenza, mentre quella di «dissipazione» consiste nell’impiego dei beni in maniera distorta e fortemente eccentrica rispetto alla loro funzione di garanzia patrimoniale, per effetto di consapevoli scelte radicalmente incongrue con le effettive esigenze dell’azienda, avuto riguardo alle sue dimensioni e complessità, oltre che alle specifiche condizioni economiche ed imprenditoriali sussistenti.

Si segnala la sentenza della medesima sezione numero 7437 del 2020 depositata nel 2021 che prese in esame la vicenda Alitalia ed è tuttora un riferimento imprescindibile sul tema.