Tra le altre cose, la professione di avvocato è bella anche perché è varia.
E variegati sono gli esseri umani che si avvicendano nello studio e nelle aule di giustizia.
Per chi si occupa di penale, soprattutto, non è raro imbattersi in personaggi a dir poco pittoreschi che si esprimono nella loro genuina semplicità in modi a volte disarmanti che fanno sorridere.
Così, una volta un cliente per esprimere la sua totale fiducia nell’operato del suo difensore visto che non aveva le competenze per orientarsi correttamente nella questione, gli confidò: “Avvoca’ me dica lei …io sto all’unisono de ‘ste cose”.
E un altro per dire che due soggetti erano tra loro in forte conflitto affermò con sicurezza: “Avvoca’, comunque, quei due non si possono vedere, stanno proprio in combutta tra de loro” (la virgola è dell’autore…)
Esuberante il modo di esprimere la propria soddisfazione da parte di un giovane imputato subito dopo aver avuto notizia dell’assoluzione: “Avvocato nun ce credo, quando te vedo te bacio ‘n bocca.”
Un altro, in previsione di un interrogatorio davanti ai carabinieri, chiama il difensore e si raccomanda: “Avvoca’ lei lascia la macchina al parcheggio e nnamo insieme che prendo un’accorciatoia…”
Singolare la pretesa di un truffatore seriale con precedenti anche per insolvenza fraudolenta ed emissione assegni a vuoto che con sicumera allarmante chiedeva al proprio difensore di accettare le modalità di pagamento che proponeva: “Avvoca’ si fidi, questo assegno post datato è coperto. Nun se deve preoccupa’...” amico di Tranquillo, proprio lui.
Singolari quelli che, ormai maturata una certa esperienza, non fanno altro che ripetere: “Avvoca’ al giudice glielo deve di’ però, questo e quest’altro. No, perché sennò ce parlo io...”
Classico poi, l’atteggiamento di quello che fino a un momento prima negava fino alla morte, giurando e spergiurando che non c’entrava nulla e un secondo dopo ” Avvoca’, patteggiamo va che è meglio”.
Quasi fanno tenerezza i sempre innocenti che, con fervore e riverenza, affermano; “oh avvoca’, ve lo giuro, non è andata come dicono le guardie”, peccato che sono solo quattro i testimoni del PM a sostenere la stessa avversa ricostruzione con il conforto anche di un bel filmato delle videocamere di sicurezza.
Al limite del kafkiano fu l’episodio di un uomo accusato di rissa che giurava e spergiurava di essere stato aggredito ed insisteva per acquisire la registrazione della telefonata al 113.
Ebbene, effettivamente quella telefonata l’aveva fatta, peccato che non sapesse che la registrazione inizia già durante gli squilli e non solo alla risposta dell’operatore.
Infatti, mentre squillava urlava “non finisce qua, la prossima volta nun te lascio in piedi, te sfonno…* e subito dopo la rispostadell’operatore,cambiando repentinamente tono ” *aiuto aiuto mi hanno aggredito…”
É proprio vero che lo fanno lo fanno e lo dicono lo dicono… ma noi continueremo a non giudicarli perché la nostra missione è difenderli.
