Quante volte nella vostra attività professionale vi sarà capitato di pensarlo e anche di dirlo e scriverlo?
Decisamente una brutta espressione, ma alle volte parole sconvenienti sono giustificate da decisioni indecenti.
In alcuni casi, laddove l’evidenza viene negata, quando il cavallo bianco di Napoleone non solo cambia colore ma diventa financo un mulo, allora, in quel momento, di fronte a cotanta manifesta arrogante ingiustizia si rischia di perdere la pazienza.
Perché dove non arrivano la logica e il buon senso vien facile ipotizzare alberghi la mala fede.
Certamente si può e si deve accettare quella decisione anche ingiusta, ma motivata sulla base di un ragionamento logico giuridico anche opposto a quello difensivo, ma è difficile farlo con quella ottusamente cieca.
Per usare un’iperbole, ipotizzando l’esistenza di un iperspazio giuridico, potrebbe l’autore di un provvedimento giurisdizionale essere incolpato di falso in atto pubblico quando nel suo corpo (de)motivazionale la reticenza sulle emergenze processuali la fa da padrona?
Così, ad esempio, se la difesa nella propria istanza formula una conclusione principale e cinque subordinate è accettabile che si risponda solo alla prima dimenticando le secondarie? Forse le righe finali non sono state stampate?
Se una perizia medico legale accerta che le condizioni di salute di Tizio sono incompatibili col regime carcerario, può illogicamente un’ordinanza nemmeno citarne le conclusioni e disporre la carcerazione? Forse il Tribunale è composto da un collegio di plurilaureati anche medici legali?
Beh, certo il rimedio c’è…. direte voi… in cima c’è la Suprema Corte di cassazione che certamente non potrà dichiarare inammissibile un ricorso dopo che ha superato il vaglio della 7^ sezione e la Procura generale ne ha chiesto l’accoglimento.
Giusto, non potrà (ebbe)… ma lo farà.
Forse, chissà, arriverà un giorno in cui la logica ed il diritto, il buon senso e l’applicazione della legge andranno a braccetto e il cavallo di Napoleone resterà bianco… arriverà…ma intanto chi, imperterrito, non vede l’evidente continuerà a non pagare niente.
E se, come si dice, la vendetta (giuridica) è un piatto che va consumato freddo, ebbene in casi come questi e come tanti altri anche peggiori rischia di congelarsi.
