L’alleanza tra il PD, il M5S e il cosiddetto “campo largo” sembra avere prodotto, stando ai conteggi del momento, il suo primo vero successo elettorale con l’elezione di Alessandra Todde alla presidenza della Regione Sardegna.
Potrebbe essere il viatico per un’ulteriore e più avanzata collaborazione tra le due formazioni politiche che si contendono la leadership dell’opposizione, si vedrà.
Per un blog focalizzato sul diritto penale, come è Terzultima Fermata, il punto di maggiore interesse è comprendere quale sensibilità ci si potrebbe attendere da una simile coalizione riguardo alle questioni di politica criminale che appaiono centrali al momento.
Il sovraffollamento carcerario e le sue drammatiche conseguenze meritano attenzione e impongono soluzioni per la Schlein e per Conte? Il PD sembra essere uscito da un lungo torpore al riguardo, sarà così anche per i pentastellati?
Il fine processo mai e la sua sublimazione nella memorabile legge Spazzacorrotti sono un approdo da cancellare al più presto oppure no?
L’incessante creazione di nuovi reati, l’introduzione di nuove varianti di reati esistenti (si pensi alla ripetuta clonazione delle fattispecie di omicidio) e l’inasprimento delle pene per reati già contemplati sono prospettive da difendere o da combattere?
Il protagonismo creativo dell’ordine giudiziario è un bene o un male?
La separazione delle carriere è un obiettivo condivisibile oppure no?
Le manganellate agli adolescenti che dimostrano e più in generale le politiche securitarie oggi in voga sono il segno positivo di uno Stato che protegge la serenità e la pacifica esistenza dei suoi cittadini o piuttosto il segno negativo di una maggioranza che considera il dissenso come un male da estirpare?
Le politiche nella materia dell’immigrazione dell’attuale maggioranza di governo sono giuste o sbagliate?
I diritti umani valgono ancora?
E, soprattutto, credono entrambi nell’armocromia?
