Le 10 regole di un buon magistrato.
Quando ho un processo a Trieste sono felice. Amo questa città e il suo crocevia di popoli e tradizioni diverse.
Finita l’udienza, mentre attendevo il treno mi sono fermato a curiosare in una bancarella.
Nelle mani mi è capitato uno scritto polveroso a firma Commendatore Sciasciulli, presidente del tribunale di Napoli 1930.
Il decalogo del magistrato, uno scritto quanto mai attuale che dimostra la semplicità delle regole auree per garantire l’imparzialità e l’autorevolezza della magistratura.
1. Sii potente: abbi cioè la forza di mente da poter distinguere il diritto dal torto.
2. Sii timorato di Dio, perché non ti lasci sovvertire d’odio, da timore, da cupidigia.
3. Sii amante della verità, per cercarla nei fatti controversi.
4. Sii disinteressato perché il giudice che sia interessato non può tenere la bilancia in bilico.
5. Sii indifferente, perché possa giudicando essere spoglio di qualsiasi desiderio, né essere incline a favore di una delle parti.
6. Ascolta la parola dell’avvocato: il più modesto fra essi ti potrà indicare la via per raggiungere la verità.
7. Siano uguali per te tutti gli avvocati, quelli col medaglino e quelli che non lo hanno. La politica è il veleno della giustizia.
8. Fa che ognuno di te possa dire: che buon giudice!
9. Respingi le così dette raccomandazioni: ha bisogno della raccomandazione chi sa di aver torto.
10. Non ti astrarre dalla vita: il giudice orso è sempre stato fuori posto.
Sono trascorsi quasi cent’anni da queste semplici parole e regole di buona giustizia e sono state scritte sotto una dittatura. A buon intenditor poche parole!
