La Cassazione sezione 2 con la sentenza numero 8032 del 22 febbraio 2024 ha ricordato che è ipotizzabile il reato di cui agli artt. 56 e 628 cod. pen., anche nel caso in cui nelle tasche della persona offesa non vi fosse alcunché (mera ipotesi), il tentativo di reato non sarebbe venuto meno, considerato che, in tema di tentata rapina, la non punibilità dell’agente per inesistenza dell’oggetto materiale del reato può ricorrere solo quando detta inesistenza sia in rerum natura ovvero assoluta e originaria, cioè quando manchi qualsiasi possibilità che, in quel contesto di tempo, la cosa possa trovarsi in un determinato luogo e non anche quando la sua assenza sia puramente temporanea e accidentale.
Sul punto la Suprema Corte ha precisato che il giudizio sull’inesistenza dell’oggetto materiale deve essere svolto con prognosi “ex ante”, sì che il giudice deve porsi nella stessa condizione in cui si sia trovato l’agente ed escludere, in relazione alle concrete circostanze e alle maggiori conoscenze dell’agente stesso, la sussistenza del reato soltanto quando la sussistenza dell’oggetto fosse improbabile nel momento di commissione dell’azione.
Tra i molteplici precedenti giurisprudenziali ricordiamo cassazione Sez. 1, n. 12407 del 30/09/2019, Rv. 278902-01; Sez. 3, n. 16499 del 08/11/2018, dep. 2019, Rv. 275569-01; Sez. 3, n. 26505 del 20/05/2015, Rv. 264396-01; Sez. 2, n. 8026 del 13/11/2013, dep. 2014, Rv. 258531-01.
