E io PAGO…PA! L’involuzione digitale… (di Francesco Buonomini)

Nessuno dimenicherà il simpatico tormentone del grande Totò nel film 47 morto che parla del lontano 1950: e io pago!

Ebbene, meno simpatico e piuttosto tormentato ma sempre tormentone è quello che si sente in questi giorni digitali nelle cancellerie del Tribunale Penale di Roma e dintorni e immaginiamo in tutta italia nella variante “e io PagoPA”!

A pronunciarlo, anzi, a sentirselo intimare dagli addetti è il malcapitato avvocato penalista che costretto a riporre per sempre le marche da bollo, (nell’ipotesi in cui ne abbia una scorta non è chiaro che ne farà…) si deve inerpicare in funaboliche piroette informatiche per pagare le sue copie o per avere un’attestazione di un deposito.

Il sistema, sinora solo facoltativo nel settore penale, potrebbe avere un senso di utilità per chi preferisse chiedere delle copie comodamente dalla poltrona del proprio studio pagando on line e riversando la ricevuta via pec, ma per chi si trova fisicamente presso la cancelleria è solo un’insensata e costosa perdita di tempo.

Infatti, per onorare il proprio debito in diritti l’avvocato più o meno informatico dovrà dal proprio cellulare entrare nel sito apposito, creare un avviso di pagamento, pagarlo dopo aver immesso codici password e contro codici, attendere (prego) l’elaborazione, scaricarlo ed inviarlo alla PEC del cancelliere che è lì davanti a lui.

Il tutto, ovviamente, se la linea lo consente e senza considerare il balzello variabile a seconda dei modi di pagamento che va a gravare il costo dei diritti di copia.

Così, ad esempio, nella normalità copie che verrebbero a costare euro 1.97 costeranno 2.97 ad ingrassare i circuiti finanziari.

Come se non bastassero i quotidiani problemi per prendere un appuntamento sul famigerato Fallco web dove spesso e volentieri le date prenotabili vanno via più velocemente dei biglietti di un concerto Rock.

C’era davvero bisogno di tale aggravio di spese e di adempimenti a carico dell’avvocato?

Che senso imporre un pagamento da remoto per ritirare copie cartacee dal vivo?

Cui prodest tale costosa complicazione?

Ai posteri l’ardua sentenza…

Ai vivi, invece, il dovere di evitare di scongiurare di diventare il protagonista del film di Totò un morto che parla…