La strage senza fine: già due morti in carcere nella prima settimana dell’anno (di Vincenzo Giglio)

Si è appena conclusa la prima settimana dell’anno e già si contano due morti in carcere.

Matteo, 23 anni, si tolto la vita nel carcere di Ancona Montacuto.

Alexandro, 33 anni, è morto per cause ancora da accertare nel carcere di Poggioreale.

Nel quinquennio appena concluso – 2019/2023 – sono morti per suicidio 323 detenuti e per altre cause 450 detenuti.

753 vite perdute in carcere e a causa del carcere.

753 donne e uomini che sono andati via soli, senza alcun affetto che li sostenesse, senza uno sguardo che li riscaldasse.

753 esseri umani scomparsi nell’indifferenza dello Stato che aveva in custodia i loro corpi e non se ne è curato, men che meno del loro cuore e della loro mente.

Niente fa pensare che quest’anno le cose cambieranno e così, con ogni probabilità, tra un anno da ora scriverò un altro post uguale a questo per ricordare le sorelle e i fratelli che sono andati via nel frattempo, vittime anch’essi di una strage senza fine.

Oppure sì, le cose potrebbero cambiare se tutti coloro che hanno un ruolo nella giustizia fossero disponibili a compiere anche solo piccoli gesti di presa di coscienza.

Una volta si diceva: mettete dei fiori nei vostri cannoni. Sono certo che avrebbe un peso se dopo ogni morte tutti i magistrati e tutti gli avvocati italiani infilassero un fiore nell’occhiello delle loro giacche per ricordare chi non c’è più perché non ha retto al peso della sua condizione.

Un piccolo gesto, appunto, ma di grande significato.