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Perché un e-book
Si avvicina il Natale e con esso la bella tradizione di fare regali alle persone a cui si tiene.
Così vogliamo fare anche noi per tutti gli amici che, seguendoci fin da quando è nata Terzultima Fermata, le hanno dato senso e ci hanno spinto a continuare con sempre maggiore impegno.
L’avventura del blog è iniziata un anno e mezzo fa e questo e-book, il nostro regalo per voi, ci è sembrato il modo migliore per riviverla e raccontarla.
Perché quel titolo
Il titolo che gli abbiamo dato ci rappresenta molto.
Siamo in due e insieme, per amicizia e comune sentire, abbiamo immaginato e realizzato TF.
Siamo giuristi, nel senso che il nostro pur diverso percorso professionale è intessuto di diritto: studiato prima, applicato dopo, meditato sempre.
Siamo di strada perché convinti che il miglior punto di osservazione del diritto e dei suoi effetti è nei luoghi della vita, lì dove si muovono gli esseri umani e si manifestano nella loro grandezza e nella loro miseria.
Siamo semiseri: pensiamo che sorridere aiuti a vivere meglio e sentirsi relativi e contingenti sia adatto alla nostra natura.
È infine vero che ci pensiamo come due viaggiatori in cerca delle piccole cose del diritto, essendo persuasi che in esse più che altrove si cominci a manifestare il suo significato più profondo.
L’e-book che trovate come allegato scaricabile alla fine del post (e che, in alternativa potete sfogliare online a questo link) è la sintesi di tutto questo.
Abbiamo scritto molto nell’anno e mezzo passato e lo abbiamo fatto principalmente per informare.
Ma intanto che informavamo si è dipanata, quasi a nostra insaputa, una trama che rende riconoscibile il nostro modo di guardare al diritto.
Le citazioni
Vi proponiamo quindi una piccola selezione di scritti divisa in sezioni. Ognuna di esse è preceduta da una citazione: c’era chi aveva espresso ciò che avevamo in mente meglio di come avremmo fatto noi e abbiamo preso in prestito le sue parole.
Di cosa abbiamo parlato
Abbiamo parlato di leggi, fatte o solo proposte: ci è sembrato che quelle dell’ultimo periodo siano per lo più sbagliate e abbiamo detto perché.
Dopo il legislatore viene il giudice che crea diritto tanto quanto il primo, non sempre in modo convincente: abbiamo parlato anche di questo.
Una speciale attenzione abbiamo fin dall’inizio destinato alla difesa penale e quindi all’avvocatura: i post che abbiamo scelto testimoniano quanto sia sottovalutata la funzione difensiva e quante garanzie essenziali si siano perse per strada in questa stagione.
Abbiamo osservato il processo e, citando Salvatore Satta, i suoi tanti misteri che spesso corrispondono ad altrettanti mali per chi lo subisce nella scomoda veste di accusato.
Ci siamo soffermati a lungo e intensamente su ciò che segue al processo quando l’accusato si trasforma in condannato: abbiamo trovato dolore, insensatezza, talvolta brutalità.
Non sempre il giudizio assolve alla sua funzione di arrivare alla verità: quando questo avviene entrano in scena l’errore e le sue drammatiche conseguenze per chi ne è vittima: il faro di Terzultima Fermata è sempre acceso su questo.
La nostra curiosità ci ha spinto spesso oltre i confini della giustizia penale: da qui l’attenzione a temi che pur non essendo il suo oggetto diretto, le fanno da sfondo e, in un certo senso la precedono. Rientrano in quest’ambito le sezioni sui diritti umani e sulla questione femminile, argomenti scelti in rappresentanza di tutti gli altri che pure abbiamo seguito.
Infine, si dice ed è vero che il diritto non è estraneo a nulla perché tutto concorre a formarlo e ci è sembrato quindi che fosse interessante guardarlo attraverso la letteratura e nella prospettiva futura: da qui le ultime due sezioni dell’e-book.
Speriamo che gli scritti proposti riescano ad esprimere il lavoro che abbiamo fatto e, soprattutto, che vi piacciano.
Buona lettura e fin d’ora buone feste.
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