Terzultima Fermata: effimera fonte di diritto in Cassazione? (di Riccardo Radi)

TF sbarcata in Cassazione come fonte giurisprudenziale, chi l’avrebbe mai detto?

Oddio, non proprio uno sbarco, meglio dire che è stata osservata distrattamente mentre, come una sirenetta un po’ âgé, sbuffava su un vecchio pedalò a qualche decina di metri dalla spiaggia.

Un collega romano mi comunica che nel corso di una recente udienza davanti ad un collegio della Suprema Corte è avvenuta una curiosa scenetta.

Stava discutendo la questione inerente al possibile conflitto, in sede di legittimità, sui limiti del potere del PM di modificare la contestazione per reati divenuti procedibili a querela così da renderli procedibili d’ufficio.

Ha citato a supporto della tesi dell’esistente conflitto tra sezioni sul tema delle sentenze commentate recentemente due recenti pubblicazioni di TF: “Riforma Cartabia e procedibilità a querela: il decorso del termine previsto dall’art. 85 comma primo DL 150/2022 non impedisce al PM di modificare l’imputazione rendendo il reato procedibile d’ufficio” (a mia firma, consultabile a questo link) e “Il decorso del termine ex art. 85, comma 1, DL 150/2022, impedisce al PM di modificare l’imputazione e di rendere il reato procedibile d’ufficio: una possibile inversione di rotta della Cassazione” (di Alessandro Casano, consultabile a questo link).

Il presidente del collegio gli ha chiesto di ripetere sia il nome del blog che quello degli autori e uno degli a latere ha esclamato “si confermo di averli letti anch’io su Terzultima Fermata”.

A questo punto il presidente si è fatta spiegare dall’incredulo collega se sapesse perché il blog avesse proprio quel nome.

Rispondiamo noi con piacere: “Terzultima Fermata è nata e rimarrà come un luogo in cui si parla di diritto. Con alcune convinzioni: che il diritto è fatto da uomini per uomini e non ha nulla di assoluto, di trascendentale, di divino; che deve servire alla promozione degli esseri umani e non alla loro mortificazione; che parlare di diritto, quindi, è come parlare di vita. Lo farà nel modo più partecipato e dialettico possibile perché il diritto e il significato che gli viene attribuito sono fenomeni necessariamente relazionali. Non dimenticherà mai che il dialogo e la condivisione non ammettono parole definitive, essendoci sempre spazio per nuove idee e nuove terre da esplorare. Da qui il nome del blog: vuole appunto ricordare che ci sono sempre altre fermate a cui scendere per osservare cose nuove“.

TF fa quindi il suo timido debutto al Palazzaccio ma, come d’abitudine, le opinioni degli autori sono all’opposto: io su di giri; il socio, nichilista convinto, si è limitato a poche parole: “Se leggeranno a fondo, dubito che rimarremo a lungo una fonte“.