Procura della Repubblica presso Giudice di Pace di Roma: “accettare questo strano appuntamento è stata una pazzia” (di Riccardo Radi)

Accedere agli uffici della Procura presso il Giudice di Pace per gli avvocati è impossibile se non hanno preso l’appuntamento via email.

La situazione è nota a tutti e sembra che la misura sia necessaria per preservare dal logorio della vita moderna il personale dei vari uffici che sono notoriamente oberati di lavoro e per consentire un regolare passaggio degli utenti nei corridoi adiacenti alle cancellerie (se non fosse chiaro è puro sarcasmo).

La situazione scandalosa è ben rappresentata dalla fotografia del presente post che raccoglie lo sfogo di un collega che scrive:

Segnalo che al Giudice di Pace di Roma per un semplice controllo in procura, in forza di un fantomatico provvedimento presidenziale, si può accedere solo tramite appuntamento, in difetto del quale, la polizia giudiziaria posta al piano terra, impedisce addirittura il passaggio agli avvocati e ai cittadini”.

Nella landa desolata e desolante della Procura presso il Giudice di Pace, per chi ha la sfortuna di doverla frequentare, sembra che la regola aurea sia “avvocati prego ma a piccole dosi”.

Anche questa situazione è notoria a tutti ma non sembra interessare i nostri rappresentanti del COA e delle varie associazioni, camere e camerette.

Andiamo avanti così e lasciamo manovrare i manovratori che pensano al bene comune dell’avvocatura.

E nel frattempo canticchiamo insieme a Ornella Vanoni la prima strofa di una delle sue canzoni più mitiche:

Ho sbagliato tante volte ormai che lo so già

che oggi quasi certamente

sto sbagliando su di te.

Ma una volta in più che cosa può cambiare

nella vita mia,

accettare questo strano appuntamento

è stata una pazzia”.